Dracula il vampiro, recensione del film diretto da Terence Fisher.
Dracula il vampiro (Horror of Dracula, 1958), diretto da Terence Fisher e interpretato da Christopher Lee e Peter Cushing, è il primo dei nove film che la Hammer Film Production dedica al leggendario mostro succhia sangue. Dopo aver iniziato la serie dedicata alla figura di Frankenstein nel 1957, cambiandogli diversi aspetti per aggirare i divieti della Universal Pictures, che ne detiene i diritti, la Hammer si cimenta con Dracula, dando vita anche qui a una figura un pò diversa da quella portata in scena da Bela Rugosi nel film di Tod Browning nel 1931.
Inoltre Fisher mette in atto qualche variazione rispetto al romanzo, che Bram Stoker ha scritto nel 1897. Jonathan Harker arriva al castello del Conte Dracula sotto le mentite spoglie di un bibliotecario. La sua missione è liberare il mondo dalla crudele creatura. L’impresa fallisce e l’uomo viene trasformato in un vampiro. Alcuni giorni dopo il Dott. Van Helsing giunge al villaggio, spinto da una lettera di Harker. Purtroppo quando si reca al castello trova l’amico vampirizzato ed è costretto a ucciderlo, conficcandogli un paletto di legno nel petto. In seguito, dopo essere stato a casa della fidanzata di Jonathan, Lucy, scopre che Dracula l’ha presa di mira.
Considerato dai più uno dei migliori film di Dracula, Terence Fisher utilizza il Technicolor e si sofferma sul duello tra i due antagonisti, senza approfondire l’aspetto psicologico dei due o come siano giunti al momento presente. Dopo aver presentato l’obiettivo di Jonathan Harker, mostrato l’orrore di cui è capace il Conte e l’atmosfera cupa e tesa, che caratterizzerà il film, si entra nel cuore dell’azione con Dracula che brama il sangue femminile e Van Helsing che tenta di ucciderlo. In questa contrapposizione tra bene e male vengono descritte due figure con dei punti di contatto: un buono inamovibile, gelido e distaccato quasi quanto Dracula, una creatura feroce e senza emozioni.
Considerato dai più uno dei migliori film di Dracula, Terence Fisher utilizza il Technicolor e si sofferma sul duello tra i due antagonisti principali…
Quando questi entra in scena si avverte la sensazione che la sua vittima non avrà scampo. Tuttavia gli manca quel fascino, che le sue vittime subiscono, non aspettando altro di essere morse. Il morso sul collo è la metafora del sesso e l’atteggiamento delle fanciulle sottolinea il desiderio sessuale, che le domina, espresso in un fremito che pervade il loro corpo.
Fisher è stato abile a rendere tangibile l’effetto desiderato. L’intento è stato quello di renderlo un cattivo puro, senza offrirgli alcun alibi per il male inferto, senza dare spiegazioni di sorta sul suo passato. Dracula è un personaggio letterario molto amato e sfruttato, prima a teatro e poi al cinema fin dai suoi albori.
Degli oltre 40 film a lui dedicati, quello di Fisher ha sicuramente il pregio di aver introdotto il colore, il sangue copioso che cola dalla bocca e i canini retrattili, provocando un impatto emozionale maggiore rispetto al bianco e nero, nell’epoca in cui è uscito per la prima volta al cinema. Il film esce prima negli Stati Uniti, l’8 maggio 1958 e nel Regno Unito circa un mese dopo, il 16 giugno. Christopher Lee e Peter Cushing adempiono perfettamente alle direttive del regista, confezionando un film che rimarrà nella storia del cinema.
Dracula il vampiro (Dracula) Gran Bretagna 1958 Regia di: Terence Fisher. Genere: Horror. Durata: 82′. Cast: Peter Cushing, Melissa Stribling, Michael Gough, Christopher Lee. Fotografia: Jack Asher. Musiche: James Bernard. Sceneggiatura: Jimmy Sangster.
Dracula il vampiro, recensione del film diretto da Terence Fisher.
Valutazione finale: 7/10