L’ultima casa a sinistra, recensione del film diretto da Dennis Iliadis.
L’ultima casa a sinistra è il remake del film omonimo scritto e diretto da Wes Craven e prodotto dall’amico Sean Cunningham del 1972. Per il rispolvero di questo film oramai divenuto un Cult, Craven e Cunningham, qui produttori, hanno preso in considerazione almeno 100 registi, prima di scegliere Dennis Iliadis. Secondo i due artisti non ci poteva essere scelta più azzeccata, dopo aver visto il film d’esordio del giovane regista greco Hardcore (2005). Volevano qualcuno che sapesse raccontare la storia in modo innovativo, da una diversa prospettiva e nello stesso tempo che conferisse una propria visione del dramma.
Secondo Craven bisognava essere in grado “di gettarsi nell’oscurità più fitta senza per questo perdere quelle componenti più propriamente umane”. Iliadis è stato in grado di creare personaggi forti in situazioni estreme. Il film mette a fuoco la vicenda accaduta alla tranquilla famiglia Collingwood, che trascorre le vacanze nella casa al lago. Mary va a trovare la sua amica Paige, che fa la cassiera in un negozio.
L’ultima casa a sinistra è un film che fa riflettere sulla natura umana, oltre a possedere la suspense di un Thriller e far provare un’inquietudine da Horror.
Le due ragazze fanno amicizia con Justin e lo seguono nel suo motel per fumare dell’erba. Ignare del fatto che Krug, il padre di Justin, sia un evaso psicopatico, le due ragazze si ritroveranno preda della sua banda. Dopo aver abusato di loro e averle uccise, i malviventi si rifugiano per la notte nell’ultima casa a sinistra, quella della famiglia di Mary. Quando i genitori scoprono la terrificante storia accaduta alla figlia, che si è salvata, ma che si trova in fin di vita, la tranquilla famiglia farà in modo di far rimpiangere a quei balordi l’essere entrati nelle loro vite.
La storia è raccontata in modo viscerale, si parla di cosa persone normali riescano a fare in circostanze straordinarie, azioni che razionalmente non si attuerebbero. Si prova un’empatia immediata per la protagonista e così lo spettatore si immedesima nelle reazioni avute dai genitori. Chiunque, nelle situazioni straordinarie descritte dal film, potrebbe fare di tutto per salvare e proteggere il proprio figlio.
Il regista ha scandagliato l’animo umano, mettendo in scena due semplici genitori che trovano dentro di sé quel coraggio e quella prontezza di spirito che magari non credevano di possedere.
Dall’altra parte Iliadis mostra dei balordi senza una coscienza, con un cuore nero come la pece, che non si fermano davanti a nulla. In una sequenza Krug sarebbe capace persino di uccidere suo figlio pur di salvare la propria vita. Justin è l’unico della banda ad avere dei rimorsi per quello che gli altri hanno fatto e non rimane fermo a guardare, ma si pone dalla parte dei Collingwood. Justin rappresenta la condotta morale del film, rispecchiando i sentimenti dello spettatore.
Iliadis ha scelto Cape Town, in Sud Africa, per la location. Il regista ha organizzato una settimana intensificata di prove prima di girare, cosa non molto frequente a Hollywood. Questo per creare quell’armonia e familiarità con i personaggi e l’ambientazione più ottimale nel quale muoversi per attori e troupe. L’illuminazione, i suoni, la scenografia, le inquadrature dovevano essere quelle più giuste per ogni situazione e, di conseguenza, più realistiche. La fotografia contribuisce a creare la tensione palpabile e tagliente che percorre tutto il film. Le sequenze sotto la pioggia battente possiedono un’energia e infondono un’aspettativa non indifferente.
L’unico neo è nel finale, la scelta di far esplodere la testa di Krug nel microonde stona col resto delle uccisioni, e sa di artefatto. L’ultima casa a sinistra è un film che fa riflettere sulla natura umana, oltre a possedere la suspense di un thriller e far provare un’inquietudine da horror. È un remake curato e ben diretto, indicato non solo agli amanti del genere. È un film a più ampio respiro.
L’ultima casa a sinistra (The Last House on the Lef.) USA 2009 Regia di: Dennis Iliadis. Genere: Horror, Thriller. Durata: 109′. Cast: Sara Paxton, Monica Potter, Tony Goldwyn, Garret Dillahunt, Spencer Treat Clark, Riki Lindhome, Martha MacIsaac, Michael Bowen. Fotografia: Dean Cundey. Musiche: Jeff Rona. Sceneggiatura: Christopher Borrelli.
L’ultima casa a sinistra, recensione del film diretto da Dennis Iliadis.
Valutazione finale: 6,5/10