A Napoli la vita dei dipendenti di una piccola agenzia dedita a marketing e pubblicità, subisce un inatteso contraccolpo quando da Milano arriva Greta, una manager allontanata dalla sede centrale e spedita nella filiale quale punizione.
Se non avete mai visto una delle numerose pubblicità con le quali occupano gli intermezzi pubblicitari televisivi e precedono, o spezzano, i video di YouTube. Se non avete mai intravisto uno dei loro canali social fatti di parodie televisive e di sketches surreali, non conoscete i The Jackal, gruppo comico partenopeo e soprattutto agenzia pubblicitaria con hype elevatissimo, capace di riscrivere il mondo della comunicazione contemporanea.
La serie, nata da un’idea originale, rappresenta la seconda fiction scritta e interpretata in prima persona dal gruppo campano, senza contare il cameo dell’episodio 12 della sesta stagione di Don Matteo. Dopo Generazione a 56k, serie del 2021 nella quale il gruppo appare in fase produttiva, di sceneggiatura e con la presenza di due suoi elementi (Fru e Fabio Balsamo), si torna nuovamente a solcare un territorio affine al mondo degli Sciacalli ancora impegnati, esattamente come due anni or sono, a narrare il contemporaneo attraverso la vita di chi si barcamena fra la creazione di uno spot pubblicitario e un tik tok accattivante. Ma se nel caso della serie apparsa su NetFlix, il mondo della pubblicità era presente ma al tempo stesso non necessario allo svolgersi della trama, in tal caso è invece parte integrante della narrazione.
L’agenzia, piccola e innominata per tutte e sei le puntate, diviene un set teatrale sul quale si muovono i protagonisti, tutti dotati di caratteri peculiari. Dal nuovo capo – l’eccellente Martina Tinnirello, al suo primo ruolo da protagonista – esiliata in quel di Napoli, che vede il luogo di lavoro come un mezzo per affermarsi e inizialmente disinteressata dal farsi accettare dai suoi nuovi collaboratori. A Ciro, esperto tiktoker, incapace di mentire e perennemente bersagliato da Fru, che intervalla le giornate lavorative con sessioni di karaoke per le quali esige la partecipazione di tutti. Da Fabio, lasciato da poco dalla sua fidanzata storica, e che per questo sta attraversando una fase difficile, ad Aurora nemmeno troppo segretamente innamorata di Alessio, Giovanni Anzaldo recentemente visto nell’ultima pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Ogni elemento della crew impersona come sempre se stesso, creando una facile sovrapposizione fra personaggi e realtà ma alla fine riuscendo a rispondere a una domanda che circola sin dal primo episodio: “Riusciremo mai a cambiare il mondo?” forse cambiarlo no, ma attraverso uno sketch e una battuta, momenti di convivialità e di lavoro, alla fine la sede aziendale diventa un modo per parlare anche di altro attraverso episodi brevi, trenta minuti l’uno, perfetti per intercettare la velocità di un gruppo ormai capace d’imporsi e dettare un cambio di registro anche sul piccolo schermo.
A visione ultimata il primo limite che si può intravedere è l’essere facilmente accostabile ai precedenti prodotti dei Jackal, a volte troppo scanzonati e surreali per essere giudicati come realistici e calabili nelle rispettive realtà di chi vede. Un pregio evidente la stessa vena comico – surreale, in grado di esprimere concetti in maniera diretta strappando ben più di qualche sorriso e ponendo anche alcune riflessioni sulla vita di ognuno.
Pesci Piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget. (Id.) Ideatori: Francesco Ebbasta, Alessandro Grespan Nazione: Italia Anno: 2023 Regia di: Francesco Ebbasta Genere: comico. Durata: 6 episodi da 30’ circa. Cast: Martina Tinnirello, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello, Fabio Balsamo, Giovanni Anzaldo, Veronica Mazza Distribuzione: Amazon Prime Video. Produzione: The Jackal e Mad Entertainment.
Pesci Piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, The Jackal
Valutazione finale: 6.5/10