Un manipolo di comprimari di spessore con i loro discorsi che vanno dal Baseball alla politica locale, dai rapporti sentimentali e famigliari fino alla filosofia e ai legami con la storia del tabacco, quest’ultima alimentata dalla presenza di uno scrittore caduto in disgrazia, impersonato egregiamente dal premio Oscar William Hurt, sono la vera anima di un film che trasuda di vita vissuta, senza una trama precisa, ma che trova il proprio centro nevralgico nel fumo del titolo e nel negozio di proprietà di Auggie Wren, un altrettanto splendido Harvey Keitel, che per l’occasione non ha dovuto liberarsi delle proprie sembianze da ‘duro’ mettendo questa caratteristica al servizio di un uomo che sa racchiudere sia momenti di grande profondità psicologica, sia una scorza fatta di poche parole spesso molto ruvide.
Alla fine Smoke risulta essere la visione di uno scrittore post – moderno che prese a riflettere su come le vite degli avventori di un semplice drug store – tabaccheria possano diventare fonte d’ispirazione per una serie di intrecci narrativi senza particolari sbocchi, il cui inizio è già fissato nella mente di ognuno, perché ognuno si presenta con la propria storia già scritta. E la cui fine non si esaurisce con la conclusione del film o del libro, esattamente come nel caso della vita di ognuno di noi.
Quindi se anche voi, come noi, avete amato il negozio di Auggie Wren, vi consigliamo di recuperare sia l’opera omnia di Auster, con un particolare sguardo a Trilogia di New York (The New York Trilogy; 1985) e al racconto dal quale è stato tratto il film. Ma anche America Oggi (Short Cuts; 1993) di Robert Altman, altro inno al minimalismo americano fissato su celluloide.
Vincitrice dell’Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino, Smoke ebbe anche un ottimo e inatteso sequel dal titolo Blue In The Face (Id.; 1995) pellicola diretta da Wang con la partecipazione dello stesso Auster, e ricavata dalle improvvisazioni degli attori della pellicola capostipite desiderosi di non abbandonare la tabaccheria fra la terza e la settima strada.