Recensione Blu Ray 4K “Antebellum”, di Gerard Bush.
Veronica è una ricercatrice, sociologa e scrittrice di successo i cui libri si occupano della negazione dei diritti civili ai neri statunitensi. Devota all’amorevole marito Nick e alla figlia Kennedi, Veronica scoprirà presto un orribile segreto che la lega a Eden. Giovane schiava vissuta durante la Guerra civile vittima di soprusi e abusi…
Antebellum non è un film horror, nonostante il trailer, la locandina e il fatto che sia catalogato come tale. Rappresenta invece l’opera d’esordio drammatica di due autori, Gerard Bush e Christopher Renz, precedentemente impegnati nella realizzazione di videoclip musicali e corti di valenza etica e morale.
Due autori che trattano di un morbo incurabile, un male inestirpabile, un delirio onnipresente ovvero quella follia che risponde al nome di razzismo. Nulla di nuovo da un punto di vista narrativo, ma di sicuro di fondamentale importanza raccontare ancora, visto quello che in America attualmente accade nei confronti della comunità nera.
Film di vendetta che tenta di rileggere in chiave di rivincita il passato tormentato e doloroso dei neri d’America…
Suddiviso in tre atti, Antebellum è un’opera compiuta, un dramma dalle tinte forti in grado di sorprendere almeno in due o tre circostanze. Che svelare sarebbe un peccato. La struttura narrativa del film è certamente intrigante e tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine.
Basterà qui sottolineare come la didascalia iniziale assuma pieno senso solo in conclusione, prima dei titoli di coda.
Molto ben interpretato e con una cinematografia esemplare, valga da esempio il lungo piano sequenza iniziale, accompagnato da una potente musica orchestrale, è il classico titolo che fa riflettere. Che ci ricorda come l’orrore, quello vero, sia sempre attuale. Ovvero come Hitler e prima di lui l’assurda teoria della razza superiore, proprio come il passato, non è mai morto. Non è mai nemmeno, purtroppo, veramente passato…
Recensione Blu Ray 4K “Antebellum”, di Gerard Bush.
Il film viene distribuito per il mercato Home Video da Eagle Pictures e presentato nel formato di 2,39:1 con codifica a 2160 p. La confezione è una bella Slipcase contenente l’Amaray dalla livrea nera e dalla grafica accattivante. Girato in digitale a imprecisata risoluzione, considerata la qualità di base potremmo trovarci di fronte a un Digital Intermediate 4K nativo. La resa è strepitosa con immagini da riferimento, il Dolby Vision movimenta ulteriormente la dinamica delle scene, puntualizzando l’inferiore compressione dinamica e regalando passaggi sorprendenti.
Notevole risalto anche nelle numerose sequenze con scarsa luminosità, neri profondi e uno spettacolo da non perdere.
Comparto audio composto da due traccie DTS-HD Master Audio 5:1 per la lingua originale e l’italiano, entrambe 24 bit. Efficaci e capaci di porre l’accento a una colonna sonora meno ricca di colpi di scena fatta eccezione il notevole piano sequenza a prologo. Presenza scenica dei dialoghi, effetti e ampiezza dinamica anche per i canali posteriori e Subwoofer.
Extra interessanti, presenti nel solo Blu Ray. Troviamo: Analisi del piano sequenza (5′), making of (64′), scene eliminate (8′), l’aspetto horror (6′), trailer.