Recensione film “Red Dot”, di Alain Darborg.
Dopo un anno di matrimonio, tra David e Nadja la relazione ha subito una crisi tale da indurre Nadja a nascondere al marito la gravidanza, con l’intenzione di interrompere il rapporto. Grazie al suggerimento del vicino di casa, per riavvicinarsi la coppia decide di intraprendere una vacanza in una zona d’alta montagna, isolata dal resto del mondo e immersa nella natura. Giunti a destinazione, David e Nadja hanno un diverbio con due fratelli, cacciatori locali, per un banale graffio provocato al loro mezzo in un’area di servizio durante una manovra. Più tardi durante una escursione, nel cuore della notte mentre sono in tenda, vengono presi di mira da un cecchino. David e Nadja sono convinti di essere al centro di un delirante atto di aggressione esasperata da parte dei due fratelli incontrati in precedenza…
Red Dot è un film duro, reale, un thriller ambientato nei ghiacci e nelle nevi nordiche purificatrici dei peccati… Disponibile su Netflix!
Sono loro le vittime e le prede e i cacciatori sono i due uomini che hanno provocato e da cui sono stati provocati. Oppure no? E mentre il thriller si trasforma in horror in una sequenza di violenza che vede tutti contro tutti, la sceneggiatura prende una piega inaspettata. Una piega da film sociale che sottolinea quanto essere uniti nella sciagura e nell’orrore possa far riscoprire i veri sentimenti che legano le persone. Ma il film stupisce ancora, andando avanti con la narrazione.
La pellicola di Alain Darborg è anche uno di quei film dove gli istinti primari degli uomini, quelli che nessuna società e nessuna educazione potrà mai debellare, vengono prima di tutto. E tra i sentimenti e gli istinti primari dell’essere umano c’è senza dubbio la vendetta. Quella ancestrale, che si nutre di odio, che diventa più forte e potente giorno dopo giorno, quella che diventa per chi la soffre, vera e unica ragione di vita.
Pertanto, Red Dot non va guardato come film d’autore, come opera di Darborg a livello stilistico, ma come esempio di scrittura cinematografica. Una scrittura che sovrasta tutto e che inganna lo spettatore fino all’ultimo fotogramma. Per questo il film piace, per questo resta impresso, per questo è da considerarsi a suo modo un lavoro da grande regista.
Red Dot (Id.) Svezia 2020 Regia di: Alain Darborg Genere: Thriller, Horror Durata: 85′ Cast: Johannes Bah Kuhnke, Nanna Blondell, Anastasios Soulis, Kalled Mustonen, Tomas Bergström. Sceneggiatura: Alain Darborg, Per Dickson.
Recensione film “Red Dot”, di Alain Darborg.