The Judge, recensione del film diretto da David Dobkin.
Hank Palmer è un prestigioso e ricco avvocato di Chicago, sposato con una splendida moglie e con una figlia di sei anni. Quando, nel corso di un processo, sua madre viene a mancare, Hank non esita a recarsi nell’Indiana da dove proviene la sua famiglia. Oltre a ritrovare i due fratelli Glen e Dale dovrà anche riallacciare i rapporti con suo padre Joe, giudice di contea con il quale Hank non parla ormai da molti anni.
Un film con un cast stellare che valse al veterano Robert Duvall una meritata candidatura agli Oscar in veste di miglior attore protagonista. Questa la rapida sintesi di una pellicola che per oltre due ore si muove su differenti piani narrativi. Da un lato la possibile colpevolezza di un uomo retto e inflessibile che vede nelle sentenze dei tribunali quanto di più corretto per cercare di rendere serio e responsabile qualunque cittadino, e dall’altra un figlio che, anche se a distanza di molti anni, non riesce a scalfirne la dura scorza e a conquistarne finalmente l’apprezzamento.
Un film a sfondo processuale, interpretato da un cast stellare.
Una pellicola dotata di un cast prestigioso e alla guida del quale si pone il commediografo David Dobkin. Coautore di una sceneggiatura che pesca e piene mani nei classici della letteratura di matrice americana da Grisham a Harper Lee, e in grado di rendere emozionante ogni dibattimento nel cuore dei piccoli tribunali di provincia. Pregevole e di grande impatto, il piccolo ruolo dell’accusa impersonata da Billy Bob Thornotn.
Alla fine The Judge è sì un ‘court movie’, nel quale si parla di premeditazione e omicidi per vendetta, ma è anche una pellicola in grado di sezionare in egual misura sia il mondo della famiglia, sia il piccolo centro del Midwest. Con un ritorno di Hank nel ruolo del figliol prodigo che dovrà riallacciare i rapporti lasciati in sospeso. Dal padre, al fratello ex promessa del baseball, vittima di un incidente stradale procurato dallo stesso Hank, e che per questo si è riciclato nel ruolo di gommista, fino a una fidanzata, mai lasciata, e che gli si presenta con figlia ventenne a seguito.
Da vedere se amate i film che sono un insieme di scene istrioniche e non necessariamente se amate le pellicole a sfondo processuale. Con Downey Jr. che dopo Iron Man e Sherlock Holmes ha deciso di cimentarsi in un ruolo molto sfaccettato ma che a causa della lunghezza eccessiva può risultare eccessivamente ridondante.
The Judge (Id.) USA 2014 Regia di: David Dobkin. Genere: Drammatico Durata: 141′. Cast: Robert Downey Jr., Vera Farmiga, Vincent D’onofrio, Robert Duvall, Billy Bob Thornton. Fotografia: Janusz Kaminski. Musiche: Thomas Newman. Sceneggiatura: Nick Schenk, Bill Dubuque.
The Judge, recensione del film diretto da David Dobkin.