Colin Kaepernick in bianco e nero, recensione della serie TV Netflix.
Il giovane Colin, studente di colore di liceo, cresciuto in una famiglia adottiva, facoltosa e di pelle bianca, sa svettare sin dalle scuole medie in ogni disciplina sportiva e ha capacità scolastiche ampiamente sopra la media. Il trentenne Colin ha invece trascorso quasi una decina di anni a scontrarsi sui campi della NFL sfiorando il titolo ed essendo un punto di riferimento non solo per la sua squadra, i San Francisco 49ers, ma anche per la controversa scelta di inginocchiarsi di fronte all’esecuzione dell’inno statunitense che precede tutte le partite, come forma di protesta contro l’abuso di potere delle forze dell’ordine e le differenze razziali che coinvolgono le persone di colore.
Distrutto dalle critiche dei tifosi, criticato dai media, ostracizzato dal governo, Colin ha dato il via a una presa di coscienza di buona parte degli atleti di colore, non solo della NFL. Pagando a caro prezzo le proprie decisioni le cui radici affondano negli anni dell’adolescenza e nei vari campionati liceali cui prese parte, lui nativo del Wisconsin proiettato nell’assolata e bianchissima California del sud.
La documentarista e premio oscar Ava DuVernay accoglie l’idea di Kapernick di dare una veste patinata ai propri ricordi. Per giustificare e fare capire al pubblico cosa lo abbia spinto a essere un attivista. Attivista a cui lo stesso Kaepernick aggiunge il frullato di emozioni che lo hanno sempre accompagnato, sia nello sport che come giovane uomo di colore. Incapace a causa della sua giovane età di decifrare certi atteggiamenti del mondo che lo circondava. Con una carriera spianata nel mondo del Baseball, alla cui rinuncia ha contribuito la sua ostinazione nel perseguire il sogno di essere selezionato per una borsa di studio per il football.
Prodotto di non facile lettura diretto e interpretato egregiamente.
Il 18enne Jaden Michael diventa sullo schermo l’adolescente e ancora inesperto sia sportivamente ma anche in termini di vita vissuta, Kaepernick. Lanciato nel mondo adulto e ancora incapace di capire cosa fare della propria vita. Il trentenne Colin invece aggiunge la propria fisicità e la propria capacità analitica al servizio del pubblico. Pubblico che può, attraverso le sue parole, decifrare i comportamenti discriminatori ai quali un ragazzo di colore è sottoposto. Completano il cast i coniugi Kaepernick. Nick Offman e Mary Louise Parker che mai nel corso delle sei puntate si scostano dall’idea di dare un futuro, il migliore possibile, al figlio.
Prodotto di non facile lettura ma ben girato e diretto. Alla fine la serie lascia in bocca un retrogusto amaro misto a uno di rivincita, ovvero quella del protagonista. Capace di non deragliare come altri nel gorgo della violenza gratuita e in grado di arrivare a scegliere per se stesso il percorso meno semplice ma decisamente più gratificante.
Titolo originale: Colin in Black & White Ideato da: Ava DuVernay, Colin Kaepernick Cast: Colin Kaepernick, Jaden Michael, Nick Offerman, Mary-Louise Parker USA 2020. Documentario, Drammatico Durata: 6 episodi da 30’ circa ciascuno Fotografia: Matthew J. Lloyd Suono: Jessica Hernández Uscita: 29 ottobre 2021 Produzione: Array FilmWorks Distribuzione: Netflix
Colin Kaepernick in bianco e nero, recensione della serie TV Netflix.