Christian, recensione della serie TV ideata da Stefano Lodovichi.
A Corviale abita Christian, quarantenne che vive assieme alla madre Italia, affetta da demenza senile. L’uomo lavora come picchiatore per Lino, boss locale che lo impiega come esattore. Un giorno, mentre sta per picchiare un debitore, Christian si accorge che le mani iniziano a sanguinargli, inoltre si rende conto che toccando le persone può guarirle da qualunque malattia.
La coppia Edoardo Pesce e Claudio Santamaria funziona e convince!
La libera rilettura della Graphic Novel di fine anni ’90: Stigmate, scritta a quattro mani da Lorenzo Mattotti e Claudio Piersanti, diventa nelle mani del regista e sceneggiatore Stefano Lodovichi un modo per narrare la periferia in maniera differente. Curiosamente ancora una volta fra i protagonisti, in tal caso, di una serie ‘ai margini’ appare Claudio Santamaria. Attore già nel cast di Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti. In quel caso nella parte di un piccolo malvivente e abitante della piazza di spaccio di Tor Bella Monaca e che questa volta passa indifferentemente dalle stanze del Vaticano a quelle dell’eco mostro più celebre della penisola ovvero il serpente di Corviale. Inno all’inurbazione dell’agro romano e che dalla metà dei ‘70 rappresenta il trait d’union fra città e campagna.
Un mondo a sé stante sullo sfondo del quale si muove Edoardo Pesce, nel ruolo di Christian. Personaggio legato a doppio filo con un boss spietato e silente impersonato da Giordano De Plano. Capo incontrastato che con paura e intimidazione ha saputo schiacciare qualunque speranza di riscatto da parte degli abitanti del luogo. Luogo dove lavoro, prestiti, stupefacenti, prostituzione e l’assegnazione delle abitazioni, sono regolate da lui in prima persona. Proprio quella speranza capace di essere portata dal protagonista, perfettamente caratterizzato dal 43enne attore romano non nuovo a parti da coatto, come già lo avevamo apprezzato in Romanzo Criminale – La serie, rappresentando alla fine ben più di un semplice ‘fornitore di miracoli’.
Serie TV liberamente ispirata dalla graphic novel “Stigmate” di Mattotti e Piersanti.
Prima stagione condensata in sei episodi, diretta a quattro mani dallo stesso Lodovichi e dal regista, prevalentemente di videomusicali, Roberto ‘Saku’ Cinardi. Per un prodotto che funge da collegamento fra il profano della periferia, fatta di regolamenti di conti ai quali ci ha abituato la TV, e il sacro dell’argomento trattato. Il tutto unito a un lato thriller dato proprio dalla presenza di Claudio Santamaria nel ruolo di un postulante alla perenne ricerca di misteri religiosi e finti miracoli.
Si parla già di eredità di Gomorra – La serie, sempre prodotta da Sky Atlantic, e sempre sullo sfondo della periferia più degradata, anche se difficile però a dirsi dopo una sola stagione. Di certo c’è che siamo al cospetto di un prodotto molto trasversale e non prigioniero di un solo genere. Capace sia d’intrigare grazie a una trama avvincente ma anche riflettere proprio grazie all’argomento religioso trattato in maniera molto differente.
Christian (Id.) Ideatore: Enrico Audenino, Valerio Cilio, Roberto ‘Saku’ Cinardi. Nazione: Italia Anno: 2021 Genere: drammatico – thriller Durata: 6 episodi dalla durata di 45 – 50 minuti l’uno Cast: Edoardo Pesce, Silvia D’amico, Giordano De Piano, Antonio Bannò, Francesco Colella, Lina Sastri, Claudio Santamaria. Produzione: Lucky Red, Sky Studios Distribuzione: Sky Atlantic Uscita: 28 gennaio 2022
Christian, recensione della serie TV ideata da Stefano Lodovichi.