Sul finire degli anni ’70 l’agente FBI Richard Di Maso, il truffatore Irving Rosenfeld e sua moglie Rosalyn, oltre alla socia e amante di Irving: Sydney, si trovano loro malgrado a lavorare spalla a spalla nel tentativo di far arrestare per truffa il sindaco della città di Camden: Carmine Polito. Polito è infatti intenzionato a ricevere molti finanziamenti illeciti per la ricostruzione dei casinò di Atlantic City.
Il regista David O’Russell confeziona il suo terzo film consecutivo con un cast e una sceneggiatura decisamente di alto profilo dopo The Fighter (id.; 2010) e Il lato positivo – Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook; 2012), ma una pellicola che curiosamente e a fronte di ben dieci nomination per la notte degli Oscar, non raccoglierà nessuna statuetta, nonostante un meritato successo sia al botteghino sia in termini di critica.
Per la terza volta il regista originario della ‘Mela’ riunisce un cast che rimane pressoché analogo ai due precedenti successi e riesuma, romanzandolo, un vecchio caso dell’FBI, divenuto celebre nei ’70 come operazione Abscam. Operazione che era tesa a cercare di catturare politici corrotti, truffatori e mafiosi. O’Russell aiutato da Eric Singer, mixa tutti gli eventi del caso di cronaca all’interno di una sceneggiatura che fa scorrere la narrazione veloce e piacevole per le oltre due ore di proiezione. Mantenendo sempre alta la guardia del pubblico e riuscendo a ricavare una trama intricata e allucinogena dove a farla da padroni sono: Christian Bale, nel ruolo di Irving Rosenfeld, ancora una volta fisicamente mutato in termini di peso e sembianze. E la sua complice Amy Adams, nel ruolo di Sydney, che nella versione originale è anche molto abile nel parlare con un perfetto accento british.