Captain Fantastic, recensione del film diretto da Matt Ross.
Where have all the flowers gone recitava una celebre canzone degli anni 60, Pete Seeger e Joan Baez cantori della protesta sociale. Tanta acqua è passata sotto i ponti: Vietnam, il nefasto duo Reagan-Tatcher, l’11 settembre, guerre del golfo, isis… e qui ci ritroviamo con un brillante epitaffio e rinascita di una controcultura che aveva nel suo dna la trasformazione del mondo, dei rapporti sociali, dell’essenza del potere.
Il microcosmo perfettamente autoreferenziale edificato da Ben Cash (Viggo Mortensen) con i suoi sei figli ci riporta alle esperienze di comunità Hippie. Piene di sole amore fratellanza ma privi dell’incisività necessaria per costituire esempio fondativo di un nuovo modello sociale, quasi un piccolo falanstero foureriano.
Tra i boschi del Nord America papà Ben tenta di instillare potenti germi di libertà ai figli, lavorando su corpo e mente, addestrando cuore, anima e organismo alla dura prova della vita. La comunità 3.0 funziona. La coesione e’ assicurata, le risorse in ambiente pur aspro come quello alpino sono illimitate e nessuno della famiglia potrebbbe chiedere di più. La consapevolezza è che la’ fuori il mondo è corrotto, preda di mutinazionali rapaci e di politici inetti supportati da un consenso trasversale.
Si festeggia il compleanno di Noam Chomsky, zio Noam. L’impegno politico è totale, supportato da lunghe discussioni e animati dibattiti. Se il metodo è democratico altrettanto si può dire dell’impostazione strettamente dialogica anche se calata d’imperio dal padre. La madre, presenza invisibile perchè altrove (soffre di una grave patologia) ma viva nella quotidianità del gruppo, avrà un ruolo determinante nello svolgersi degli eventi. Pur assente, imprimerà una svolta decisiva, esistenziale alle scelte e agli orizzonti di vita di ciascun componente.
Un padre atipico dedica la propria vita a trasformare i suoi figli in adulti straordinari!
Le brevi sortite che la famigliola si concede per incursioni al supermercato o al fast food si risolvono in rifiuto e adozione di pratiche alternative al consumo, sempre tutti contro tutti, in allegria. Ma come ognuno sa il senso della comunità si rivela nella condivisione e non nella divisione, nell’apertura all’altro e non nella chiusura. Qui invece l’incontro rischia di essere precluso, interdetto, vietato in nome di una presunta purezza bucolica, preludio purtroppo a possibili deliri collettivi.
Comunità esclusiva e non inclusiva. Gruppo autoreferenziale che si dà orizzonti ampi, quasi palingenetici ma sterile perchè distante e incompatibile con la quotidianità delle buone pratiche circolari. Gli esiti saranno inaspettati dopo un ripensamento critico delle prospettive esistenziali, preludio alla comprensione e adozione di opzioni realmente comunitarie.
Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti in vari Cinefestival. Dal Sundance Film Festival alla Festa del Cinema di Roma e a Cannes i presenti hanno tributato applausi a scena aperta per dieci minuti.
Il regista Matt Ross ha tratto ispirazione dopo una discussione con la moglie su quali potessero essere metodi educativi alternativi a quelli dominanti e in gran parte e’ stato influenzato dai suoi trascorsi in una comunita’ hippie. Viggo Mortensen ha messo a disposizione la sua canoa e altri attrezzi ai giovani attori, selezionati ai quattro angoli pianeta. Tutti appositamente addestrati per affrontare le difficolta’ della vita all’aria aperta. La colonna sonora di Alex Sommers ha rasentato la perfezione, chiosando ogni attimo del film con rara grazia e delicatezza.
Captain Fantastic (Id.) USA 2016 Regia di: Matt Ross. Genere: Drammatico, Commedia Durata: 120′. Cast: Viggo Mortensen, George MacKay, Samantha Isler, Annalise Basso, Nicholas Hamilton, Shree Crooks, Charlie Shotwell, Trin Miller, Kathryn Hahn, Steve Zahn, Elijah Stevenson, Teddy Van Ee, Erin Moriarty, Missi Pyle. Fotografia: Stéphane Fontaine. Musiche: Alex Somers. Sceneggiatura: Matt Ross.