Ha un bel ritmo tonico e tosto questo thriller concitato e ben strutturato, prodotto anche dai Russo Bros. e interpretato, tra gli altri, dall’affascinante protagonista di Black Panther, Chadwick Boseman
“Preferisco guardare il diavolo negli occhi”. La prematura morte del padre poliziotto ha indubbiamente segnato l’esistenza del tredicenne che ora ritroviamo in qualità di integerrimo agente FBI, chiamato sul luogo del crimine ove sei poliziotti appaiono barbaramente messi al tappeto, trucidati da una banda di rapinatori subentrati in una elegante vineria chiamata Mosto, sita nel centro di Mahnattan. Ma le immagini iniziali, la dinamica dei fatti anticipata a noi in poltrona, portano lo spettatore più avanti del pur intelligente e perspicace poliziotto di cui sopra: e ci mettono in grado di farci subodorare che i malviventi (due), fatta irruzione nel locale per rubare 30 kg di droga tagliata, in realtà se ne ritrovano ben 300 e di materia pura, sono in realtà le vittime sacrificali di un complotto quasi diabolico.
Il bottino scoperto nel locale si rivela di un valore tale da trasformare i buoni in cattivi, e la spoetata strage di poliziotti tale da dar vita ad una caccia all’uomo notturna tra le vie di una isola di Manhattan isolata e perlustrata da capo a piedi. Ha un bel ritmo tonico e tosto questo thriller concitato e ben strutturato, prodotto anche dai Russo Bros. e interpretato, tra gli altri, dall’affascinante protagonista di Black Panther, Chadwick Boseman.
Pur senza arrivare a galvanizzarsi oltre misura, City of crime si presenta come un prodotto standardizzato, ma molto ben congegnato, organizzato ad orologeria per trattenere e sin attanagliare lo spettatore sino ad un epilogo che non può certo dirsi originalissimo, ma che riesce a assemblare bene l’intrigo, fino a dar vita ad un thriller tosto ad alta tensione che non si può dare sempre per scontato trovare. Certo, lo avesse diretto lo Spike Lee di Inside Man, anziché il solamente volenteroso Brian Kirk, il film si sarebbe trasformato in un’opera da ricordare.
Se addirittura fosse toccato a Michael Mann, avremmo di fronte forse un alternativo Heat del nuovo secolo. Accontentiamoci e voliamo basso, soddisfatti tuttavia di aver speso un’ora e quaranta minuti del nostro tempo per dedicarli ad un teso, valido film poliziesco di buona fattura, che si contorna di un cast di volti spesso noti ed apprezzati, tra cui mi piace ricordare Taylor Kitsch, Stephan James (i due rapinatori), J. K. Simmons, Sienna Miller e Keith David….
Il film viene editato e distribuito per il mercato Home Video da Koch Media e presentato nel formato di 2,39:1 con codifica a 1080 p. La confezione, graficamente impeccabile, è l’intramontabile amaray impreziosita da un gradevole artwork interno perfettamente a tema, dove troviamo il volto di Sienna Miller. Il film è stato ripreso in digitale con camere Arri Alexa XT M e Sony CineAlta Venice e poi riversato in un master intermediate 2K. Il risultato finale, unito a un bitrare medio importante, è impressionante. Le immagni bucano lo schermo. Ogni inquadratura in qualsiasi situazione risulta perfetta. Sia nei primi piani che nelle panoramiche, si possono cogliere ogni più piccolo dettaglio. Anche nelle situazioni più critiche con bassa illuminazione, la resa è impeccabile. Gli oggetti in primo e secondo piano vengono riprodotti in modo fedele. Sempre naturali gli incarnati.
L’udio è buono e potente. Una pista sonora che ci regala un’esperienza d’ascolto molto gratificante. Troviamo, come sempre, due tracce lossless in formato 5.1 DTS HD sia per la lingua originale che per il doppiaggio italiano. La qualità della traccia italiana è valida, corposa e definita con un uso dei canali surround continuo e persistente nelle scene concitate. Subwoofer equilibrato che interviene in modo saggio. Canale centrale sempre presente che regala dialoghi chiari. Come da tradizione Koch Media!
Comparto extra purtroppo assente, troviamo solo il Trailer.