Crimes of the future recensione del film diretto da David Cronenberg.
In un futuro non troppo distante, l’umanità sta imparando ad adattarsi ad ambienti sintetici. L’evoluzione porta gli umani oltre il loro stato naturale e produce una metamorfosi, alterando il loro corredo biologico. Mentre alcuni accolgono le illimitate possibilità del Transumanesimo, altri tentano di fermarlo. Ma la sindrome da evoluzione accelerata si diffonde rapidamente…
La filmografia distopica e profonda, tipica di un certo cinema di Cronenberg verrà ricordata nella sua interezza soprattutto per la costruzione e uso degli oggetti che si ritrovano in buona parte dei suoi film. Dalla pistola organica di Videodrome, alla macchina da scrivere senziente del Pasto nudo, ai particolari bisturi di Inseparabili, alle capsule di teletrasporto della Mosca e alla pistola fatta di ossa in Existenz.
In Crimes of the future praticamente assistiamo ad un compendio degli oggetti e dei temi del cinema del regista Canadese. La sensazione, non troppo velata, che Cronenberg ci regali un testamento legato al cinema del Body Horror. Sicuramente Crimes of the future non è certo un film banale, semplice o ripetitivo. Ancora una volta Cronenberg lascia il finale volutamente aperto, lo aveva fatto anche con La promessa dell’assassino e Cosmopolis. Qui assistiamo ad un radicale mutamento della società e della specie umana, che vive in un mondo degradato, quasi privo di acqua potabile, cibo e beni tecnologici.
Affascinanti e particolarmente intriganti le location Greche, che si prestano molto bene a dare quel senso di desolazione e abbandono che pervade durante la visione. Ma è l’evoluzione umana che ha stravolto tutto il problema stesso. Una umanità che si è adattata a nutrirsi di plastica, che non sente più dolore, immune alle infezioni anzi oramai quasi immune perfino ai sentimenti a cosa può portare? Quale è il limite che non bisogna raggiungere e superare? Perchè superata anche l’ultima barriera cosa ci definisce ancora umani?
Cronenberg con Crimes of the future ci regala un film di Fantascienza affascinante ma atipico, che ci parla di umanità e non di Robot o Androidi. Scegliendo di avvalersi di un solido cast stellare tra cui oltre a Léa Seydoux e Kristen Stewart spicca l’attore feticcio per antonomasia di Cronenberg, Viggo Mortensen. Un Viggo Mortensen che perfino nei panni dell’artista concettuale di Body Art riesce ad essere credibile. Sontuosa, come sempre, la colonna sonora del sempre fedele Howard Shore. Alla fine Crimes of the future è Cronenberg al cento per cento e, nonostante oramai citi sempre più spesso se stesso, c’è sempre più bisogno di questo Cinema mai scontato e banale.
Crimes of the future (Id.) Canada 2022 Regia di: David Cronenberg. Genere: Drammatico, Fantascienza Durata: 97′ Cast: Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman, Welket Bungué, Don McKellar, Tanaya Beatty, Denise Capezza, Lihi Kornowski, Nadia Litz, Yorgos Pirpassopoulos, Yorgos Karamihos, Jason Bitter, Ephie Kantza, Sozos Sotiris, Penelope Tsilika, Tassos Karahalios. Fotografia: Douglas Koch. Musiche: Howard Shore. Sceneggiatura: David Cronenberg. Scenografia: Dimitra Sourlantzi. Distribuzione: Lucky Red Distribuzione.
Crimes of the future recensione del film diretto da David Cronenberg.
Valutazione finale: 8/10