Essential Killing, recensione del film di Jerzy Skolimowski.
Afghanistan, tempi nostri. Mohammed è braccato da una pattuglia dell’esercito americano e scoperto in una caverna li manda al creatore con un lanciarazzi. Inseguito e catturato assaggerà la durezza delle carceri speciali. Resterà in silenzio di fronte alla tortura e per un caso fortuito riuscirà ad evadere durante un trasferimento in un luogo segreto del Nord Europa. Vagando tra i boschi, l’imperativo è sopravvivere e non esiterà ad uccidere quando stremato incontrerà…
Interpretato da un’istrionico Vincent Gallo, attore spesso alle prese con ruoli scomodi e controcorrente, il film è strutturato come un thriller esistenziale. Viene alla mente Michelangelo Antonioni dello spaesamento identitario e culturale, così come quel Bergman solipsistico del “Settimo sigillo”, icona della vana lotta dell’uomo contro la morte, incombente e irrimediabilmente vittoriosa.
Essential Killing è un dramma esistenziale d’inaudita violenza psicologica.
La pellicola sonda metaforicamente, attraverso la fuga di Mohammed e ribaltandone la prospettiva, l’animo di un individuo non occidentale. Alla ricerca di un senso che non sia la mera adattabilità all’ambiente esterno, scrutando, con occhio laico, il mondo interiore intessuto di profonda religiosità. Straniero tra stranieri, invasore solitario tra foreste silenziose tanto quanto lui, immerso in continui ricordi, condensati in immagini trascolorate di una donna, Mohammed è la preda simbolica dei sentimenti di vendetta di un popolo offeso e umiliato dall’11 settembre.
La storia probabilmente dimostrerà quanto ingannevole sia stata la motivazione dell’invasione americana. Utilizzata in modo strumentale a fini di stabilizzazione dell’establishment. Tradotto con facili consensi ottenuti con una strategia improntata sulla logica della paura collettiva e della rigida contrapposizione tra civiltà appartenenti a tradizioni culturali diverse.
Mondi con valori lontanissimi, sistemi di pensiero poco conciliabili tra loro ma uniti nella specificità delle diversità che costituiscono il perno della tolleranza tra i popoli. Così come la democrazia con le armi risulti l’unico antidoto alla marea montante dell’integralismo. Co-prodotto con capitali polacchi, norvegesi, ungheresi e irlandesi il film è stato presentato nel 2010 alla Mostra cinematografica di Venezia. Riuscirà a vincere il Leone d’Argento e la Coppa Volpi per il miglior attore protagonista, un riconoscimento importante per un regista già osteggiato dalla censura polacca negli anni bui del socialismo reale.
Essential Killing (Id.) Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda 2010 Regia di: Jerzy Skolimowski. Genere: Drammatico, Thriller Durata: 97′. Cast: Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Stig Frode Henriksen, Nicolai Cleve Broch, David L. Price. Fotografia: Adam Sikora. Musiche: Paweł Mykietyn. Sceneggiatura: Jerzy Skolimowski e Ewa Piaskowska.
Essential Killing, recensione del film di Jerzy Skolimowski.