Intervista a Daniele Misischia, regista del film “Il mostro della cripta”.
Abbiamo scambiato qualche chiacchiera con Daniele Misischia. Regista, autore, sceneggiatore e esperto di cinema a 360°. Oltre che grande appassionato di anni ’80, e non solo, e al cinema attualmente con Il mostro della cripta, inno nerd per chi, come il sottoscritto, è cresciuto in quella decade e che ancora la osserva con una buona dose di malinconia.
Come è stata la gestazione di quest’ultimo film? Di chi L’idea trainante?
La sceneggiatura de Il mostro della cripta fu scritta dai Manetti bros. e dagli sceneggiatori Pondi e Logli più di 10 anni fa. Era un film che dovevano realizzare i Manetti, che non sono mai riusciti a far diventare realtà. Dopo l’uscita al cinema del mio primo film The End? L’inferno è fuori me la proposero ed io accettai di realizzarla subito dopo averla letta. E’ stato il secondo film prodotto dai Manetti e dalla Mompracem. E’ un film molto personale per me, anche se non sono stato io a scriverlo. Nella storia è molto forte la tematica della “Fantasia” e dell’importanza di raccontare storie appassionanti e vivere avventure avvincenti. Tematiche che ho molto a cuore e che sono i reali motivi per cui faccio questo mestiere.
Quale membro del cast ti ha maggiormente impressionato, e perché? Personalmente ho trovato tutti gli attori molto centrati nei rispettivi ruoli.
Premesso che ho adorato tutti gli attori e attrici che hanno lavorato al film e che reputo perfetti per i personaggi che interpretano, sono rimasto completamente folgorato da Amanda Campana, giovane attrice che sta facendo una meravigliosa carriera e che migliorerà sempre di più negli anni. E’ un’attrice molto brava e ha un viso magnetico che più di una volta ruba la scena. Lei già dal provino era perfetta per il personaggio di Amanda. Personaggio femminile dal forte carattere e personalità.
Tu sei Nato proprio negli anni ’80, come mai la scelta di ambientare in quel decennio la Pellicola? E perché Bobbio come luogo prodromo di tutti quei ‘non luoghi di provincia’ dai quali si desidera fuggire?
La sceneggiatura inizialmente era ambientata ai tempi nostri. Abbiamo deciso successivamente di ambientarla nel 1988 perché ci siamo resi conto che si prestava molto a quel tipo di cinema avvincente e “per tutti” che è esploso proprio in quel decennio. Il mostro della cripta è un film d’avventura che in tutto si rifà a quel cinema meraviglioso degli anni 80… e quindi sarebbe stato idiota non sfruttare questa possibilità. Bobbio è un paesino stupendo, circondato da colline e montagne, è il borgo più bello d’Italia, e quindi visivamente avrebbe regalato molto al film. Poi è il paese di origine di Marco Bellocchio, e Piergiorgio (il figlio) è il produttore esecutivo del film. Abbiamo sfruttato questa possibilità, anche, per avere tutte le porte aperte del paese, chi ci ha accolto a braccia aperte.
Personalmente, l’ho anche scritto nella recensione del film, credo che la pellicola sia anche una critica amichevole al revival che si sta facendo negli ultimi anni riguardo gli anni ’80. Quanto del cinema di matrice USA e di quel revival c’è nel tuo Mostro della cripta? Difficile non pensare a “Stranger Things” e IT, almeno per me, su tutti.
Il film sicuramente si ispira a tutto quel cinema avventuroso Hollywodiano esploso negli anni ‘80, ma ci tiene moltissimo a mantenere una forte identità tutta italiana. Per me questo è importantissimo. Dobbiamo riportare il “genere” in Italia, e quindi è inutile mettere in scena film di produzione italiana ma con personaggi che si chiamano John e Jack, che dicono di vivere nel Massachusets ma che stanno palesemente “girando”, per esempio, in Puglia. Viviamo in uno dei paesi più belli del mondo, potremmo girare ogni genere di film qui… cominciamo a farlo!
Come mai sei sempre ‘abbastanza fissato’ sul genere Horror? Genere che per altro riesci a solcare con grande maestria.
In realtà non sono fissato, a me piace tutto “il genere”. Forse l’horror è il genere più “immediato” e più semplice da realizzare, anche dal punto di vista produttivo. Infatti moltissimi registi o autori indipendenti partono proprio dall’horror, realizzando film a bassissimo budget.
Hai già in cantiere qualche nuovo progetto?
Ho qualche idea in mente, ma è troppo presto per parlarne!
Quando hai iniziato a Pensare di fare del cinema la tua Professione?
Da subito dopo il liceo, a quel tempo il Cinema e la Musica erano le due uniche cose che mi interessavano… paradossalmente in questo Paese è più semplice riuscire ad emergere un po’ di più con il cinema che con la musica (almeno per me è stato così).
Intervista a Daniele Misischia, regista del film “Il mostro della cripta”.