La Cosa (The Thing), recensione del film di John Carpenter.
Un Husky siberiano in fuga sulle nevi dell’Antartide viene ripetutamente fatto bersaglio dei colpi di fucile sparati da un elicottero norvegese che lo insegue. Gli uomini di una base scientifica americana verso la quale l’animale si avvicina assistono sgomenti alla scena che si conclude con una sparatoria e l’esplosione dell’elicottero. Il pilota Mac Ready ed il dottor Copper si recano al campo norvegese per avere spiegazioni sull’accaduto.
Una volta arrivati scopriranno che l’accampamento è stato devastato da una furia sovrumana e che tutti i suoi occupanti sono morti. La causa di tutto è una creatura aliena precipitata sulla Terra migliaia di anni fa e risvegliata dal suo sonno glaciale dagli scienziati norvegesi. L’essere assimila gli esseri con i quali viene a contatto per poi assumerne le sembianze, mutando continuamente aspetto, allo scopo di colonizzare la terra. Per gli uomini della base il problema ora è scoprire di quale corpo l’alieno si è impadronito… «È l’uomo il posto più caldo in cui nascondersi»
Carpenter riesce a coniugare Horror e Fantascienza realizzando una profonda e tagliente critica sociale e politica.
Solitamente definito come un remake de La Cosa da un altro mondo, il film del ‘51 diretto da Christian Nyby e prodotto da Howard Hawks, in realtà questo La Cosa di Carpenter è piuttosto una rilettura in chiave moderna della società. Una rilettura più fedele del racconto di Campbell “Who Goes There?” dal quale anche il film di Nyby aveva tratto ispirazione. Si tratta senz’altro una delle migliori opere dell’autore. Soprattutto per la sapiente regia in grado di coniugare virtuosismi tecnici e colpi bassi senza mai scadere nel volgare o nel superficiale. Cosa quanto mai difficile per un film all’insegna dell’eccesso. La Cosa è un film feroce, pessimista e nichilista in cui Carpenter frantuma ogni ottimismo. La sua Cosa è di per sé l’indescrivibile, l’irrazionale, qualcosa di simile ad una montante follia contagiosa che non risparmia niente e nessuno.
La colonna sonora è affidata al maestro Ennio Morricone, ma la trovata principale del film rimangono gli splendidi effetti speciali creati dal maestro Rob Bottin. Che a colpi di lattice e protesi rende possibili orribili mutazioni che non si erano mai viste prima d’ora sul grande schermo. Più cupo e claustrofobico di Alien, pauroso e raccapricciante come L’Esorcista il film doveva risultare un successo planetario. Purtroppo risultò uno dei più gravi flop del regista che quasi fece fare banca rotta alla Universal Production. E tutto questo perché nello stesso anno imperversava sugli schermi ET di Spielberg e a nessuno andava di credere nell’alieno cattivo. Tutti vedevano gli esseri dell’altro mondo come dei teneri pupazzoni da accarezzare e coccolare e non come terribile parassiti mutanti che dilanino corpi e menti.
Anche la critica fu feroce, arrivando addirittura a definire Carpenter “pornografo dell’orrore” salvo poi, come spesso accade, a diversi anni di distanza, rivalutare La Cosa fino ad inserirlo tra i migliori film di genere mai diretti. Da vedere e rivedere senza riserve.
La Cosa (The Thing.) USA 1982 Regia di: John Carpenter. Genere: Fantascienza, Horror Durata: 109′ Cast: Kurt Russell, Wilford Brimley, T.K. Carter, David Clennon, Keith David, Richard Dysart, Charles Hallahan, Peter Maloney, Richard Masur, Donald Moffat, Joel Polis, Thomas G. Waites, Norbert Weisser, Larry Franco, Nate Irwin. Sceneggiatura: Bill Lancaster. Fotografia: Dean Cundey. Musiche: Ennio Morricone. Effetti Speciali: Rob Bottin.
La Cosa (The Thing), recensione del film di John Carpenter.