Per offrirti un'esperienza di navigazione sempre migliore, questo sito utilizza cookie propri e di terze parti. I cookie di terze parti potranno anche essere di profilazione. Cliccando su Accetta presti il tuo consenso all'utilizzo dei cookie impiegati dal nostro sito.
Milano 1919. Benito Mussolini, ex membro del Partito Socialista e fondatore del quotidiano Il Popolo d’Italia, fonda i Fasci Italiani di Combattimento. Da quel momento il suo unico scopo è l’ascesa al potere con qualunque mezzo; anche il più violento.
Traendo spunto dal romanzo omonimo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019, presente anche fra gli sceneggiatori dell’opera, il cinquantaduenne regista Joe Wright afferra a piene mani l’idea di portare in scena uno dei personaggi più controversi dello scorso secolo, ponendolo al centro di una narrazione che ne faccia il protagonista assoluto. Alimentandone l’aura malata grazie a un espediente narrativo già impiegato nel corso del romanzo, per mezzo di uno sguardo in soggettiva su tutto quel che avviene. Offrendocelo nelle vesti di un uomo legato alla sua terra d’origine, la Romagna, della quale conserva la cantilenante parlata, i modi di dire, e una coniuge (Rachele) con la quale ha creato una famiglia numerosa e apparentemente solida. Un uomo che però ha deciso di migrare prima a Milano, e successivamente a Roma, esclusivamente per assecondare un’insaziabile brama di potere per la quale:
Luca Marinelli nel ruolo del Duce offre una prova sontuosa, riuscendo a dare al personaggio un’impronta volutamente teatrale, per non dire macchiettistica. Sfondando più volte la quarta parete attraverso spiegazioni puntuali e volutamente comiche, ma che non per questo risultano meno lugubri e non emendabili.
Gli altri ruoli sono tutti occupati, dal primo all’ultimo, da un gruppo di attori capaci di assestarsi sui medesimi standard e toni offerti dal protagonista. Due attori su tutti, senza dimenticarci altri interpreti; il trentunenne casertano Francesco Russo, nei panni del confidente e amico della prima ora del Duce: Cesare Rossi.E la faentina Benedetta Cimatti, già vista fra i protagonisti de L’ispettore Coliandro (id.; 2006 – in prod.), che qui impersona invece ildifficile ruolo di Rachele Mussolini, una donna sradicata dalla sua Romagna per seguire il marito, ma che per tutta risposta da questi viene ignorata a favore di altre donne. Tutto il cast, nessuno escluso, riesce a offrire prove che rimangono sempre in perenne bilico fra il pathos degli ideali fascisti, il comico delle esternazioni e la tragedia dei fatti. Riuscendo a portare al termine una mini serie che a oggi è fra le più viste e al tempo stesso controverse del variegato mondo della serialità. Vuoi per i temi trattati, vuoi per come sono stati trattati. Ovvero con un taglio non certo comune che rischia di offrire l’idea di un Mussolini a capo di un movimento quasi comico e quindi scusabile. Ma anche per alcune imprecisioni storiche che già al momento dell’uscita del romanzo avevano fatto storcere la bocca ai lettori e agli esperti più attenti.
A oggi non si sa se anche i quattro volumi successivi firmati da Scurati, relativi all’ascesa e caduta del ventennio fascista, saranno trasformati in nuovi prodotti a beneficio del pubblico delle piattaforme. Ma è certo che questa prima serie, che interrompe la propria parabola in corrispondenza dell’omicidio dell’onorevole Giacomo Matteotti, potrà piacere a chi desidera crearsi un’idea un po’più precisa di come si siano svolti alcuni accadimenti, per quanto filtrati dal mezzo televisivo, immergendosi in un periodo storico distante ma non del tutto remoto, il tutto senza preclusioni di sorta, che siano politiche o di stampo puramente ideologico. A chi apprezza le storie capaci di mantenerti ancorato alla poltrona, pur conoscendone l’epilogo. E soprattutto a tutti coloro che desiderano vedere all’opera uno dei migliori attori di casa nostra attualmente in circolazione.
M. Il figlio del secolo (Id.) Italia, Francia. 2025 Regia di: Joe Wright Soggetto: M. Il figlio del Secolo (ed. Bompiani; 2018) Sceneggiatura: Stefano Bises, Davide Serino, Antonio Scurati Fotografia: Seamus McGarvey Montaggio: Valerio Bonelli Scenografia: Mauro Vanzati Genere: Biografico, drammatico Durata: 8 episodi da 50’ – 60’ l’uno Cast: Luca Marinelli, Francesco Russo, Barbara Chichiarelli, Benedetta Cimatti, Claudio Bagagli, Gabriele Falsetta, Federico Majorana, Federico Mainardi, Paolo Pierobon, Gaetano Bruno Uscita: 10 Gennaio 2025 Produzione:Sky Studios, The Apartment Pictures, Small Forward Productions, Pathé Distribuzione:Sky Atlantic