Massima copertura, di Bill Duke

a cura di Ciro Andreotti

Russel Steven, poliziotto di colore ingaggiato dalla DEA, s’infiltra in un giro di spacciatori diventando amico di David Jason, avvocato corrotto che inizialmente non si fida di lui, ma grazie al quale riesce ad allargare il proprio giro di affari e salire fino ai vertici dell’organizzazione.

Bill Duke, principalmente noto al pubblico per il ruolo di attore, e con decenni di parti da caratterista sulle spalle, declina una delle sue numerose escursioni dietro la macchina da presa come una versione politicizzata e di colore, di Donnie Brasco (id.; 1997), nella quale Laurence Fishburne, nel ruolo del poliziotto infiltrato Russell Steven, si trova diviso fra il senso di quello che sta facendo: la lotta alla droga, i vizi in generale, fra i quali l’uso e abuso di alcool; e il pericolo di dover violare la legge per poter sgominare un’organizzazione criminale nella quale evoluisce un avvocato bianco, corrotto, e con le sembianze di Jeff Goldblum.

Fra inseguimenti, rapine, sparatorie, e tutti quei luoghi comuni ai quali siamo ormai abituati alla visione di film sui ghetti della metropoli, la pellicola diretta da Duke funziona grazie alla trama plasmata da Michael Tolkin, in seguito divenuto celebre grazie alle sceneggiature di I Protagonisti (The Player; 1992) diretto da Robert Altman e Ipotesi di reato (Changin Lanes, 2002). E Henry Bean, divenuto famoso grazie a The Believer (id.; 2001) film che poneva l’accento sull’ascesa della mentalità razzista nelle giovani generazioni. Giungendo a un finale aperto ma non certo conciliante. Che consente ai due protagonisti (Goldblum e Fishburne) di dare libero sfogo alle loro interpretazioni piene di fisicità. Riuscendo a fornire due prove che s’incastrano alla perfezione con la rudezza di un intreccio narrativo che però, rispetto ad altri film del medesimo filone, non scalfiscono con una sana dose d’introspezione, che sarebbe stata quanto mai necessaria, la vita dei personaggi. Limitando il film a funzionare seguendo le tracce già precedentemente lasciate da John Singleton e Spike Lee. Trattando il tema della segregazione e della politica USA dei primi anni ‘90, in maniera solamente superficiale e trovando in quest’ultima le cause dei problemi che da sempre affliggono la popolazione Afroamericaca. Completando il tutto grazie a una colonna sonora hip hop, intrisa da hit del momento, fra le quali spicca la title track omonima firmata da Dr. Dre in coppia con un giovane Snoop Dogg.

Come detto il film piacerà e molto a chi ama le pellicole d’azione girate sullo sfondo di una delle metropoli più iconiche della cultura pop a stelle e strisce (Los Angeles). Astenersi coloro che desiderano una lettura maggiormente introspettiva per i protagonisti e le loro azioni.

Massima copertura (Deep cover) USA – 1992. Regia di: Bill Duke Genere: drammatico, thriller Durata: 107′. Cast: Laurence Fishburne, Jeff Goldblum, Greg Sierra, Clarence Williams III, Alex ColonSydney Lassick Fotografia: Bojan Bazelli Musiche: Michel Colombier Soggetto: Michael Tolkin Sceneggiatura: Michael Tolkin, Henry Bean Montaggio: John Carter Produzione: New Line Cinema Distribuzione: Penta Film.

Massima copertura, di Bill Duke

Valutazione finale: 6,5 / 10