Mr Robot quarta stagione, recensione del Blu-Ray Universal.
Mr. Robot è una serie TV particolarmente intrigante che narra la storia di Elliot Alderson. Un ragazzo asociale, un diverso, un nerd, uno che odia la società in cui vive, una persona sola che conduce una vita ordinaria svolgendo il classico lavoro d’ufficio. Elliot è anche un hacker informatico che quando non lavora si occupa di fare del bene. Scopre i cattivi hackerando i loro profili smascherandoli. Una sorta di vigilante senza costume ma con alle dita una tastiera, di fronte un PC e in testa il suo immancabile cappuccio nero.
Questa quarta e ultima stagione è strepitosa, gode di un montaggio sincopato e accattivante. Ogni inquadratura è particolare, non rispettando gli stilemi classici delle riprese. In più occasioni siamo di fronte a inquadrature particolari e insolite. I personaggi spesso non sono al centro ma posti a lato dell’inquadratura. E questo particolare effetto è straniante proprio come lo è il nostro protagonista, che è straniato, asociale, non rispetta le regole precostituite della società. Quindi le inquadrature nella loro imperfezione risultano perfette. Ci fanno entrare nel mondo e nel contesto della serie, nel mondo di Elliot.
Una serie tv accattivante che coinvolge lo spettatore puntata dopo puntata.
La serie TV si avvale di un o stile narrativo diverso a secondo delle situazioni che si vanno a sviluppare. Una puntata è girata come una sitcom con tanto di risate in sottofondo, una come uno spettacolo teatrale diviso in atti, un’altra ancora è praticamente muta e i personaggi comunicano solo attraverso i messaggi che si inviano tra loro e attraverso le azioni che compiono. Tutte queste forme diverse di realizzare le puntate non sono semplici esercizi di stile da parte del regista, ma sono scelte funzionali per la storia. Intuizioni geniali che permettono la realizzazione di puntate uniche e indelebili nella memoria.
Ogni attore interpreta in modo perfetto e incredibilmente verosimile il proprio ruolo. Ogni personaggio raccontato è concreto, sfaccettato nei minimi particolari, con i suoi limiti e le sue qualità. Rami Malek è perfetto nei panni del protagonista dando il meglio di sé, ma tutti sono davvero credibili e azzeccati nei vari ruoli. Senza svelare nulla di più, su quasta quarta stagione, posso solo consigliarne la visione, sicuro che colpirà nel segno facendovi rimanere incollati allo schermo.
Mr Robot quarta stagione, recensione del Blu-Ray Universal.
La quarta stagione di Mr. Robot, composta da 13 episodi, viene distribuita per il mercato Home Video da Universal Pictures è presentato nel formato di 1,85:1 con una risoluzione di 1920×1080 pixel. La confezione è un’Amaray contenente i 4 dischi. La qualità del Blu-Ray è buona. Il video rappresenta la parte migliore dell’edizione, anche se a dire il vero, a causa delle scelte stilistiche della serie, non ci troviamo certo di fronte a un quadro video da riferimento. Se infatti tutti gli elementi in primo piano godono un dettaglio eccellente gli sfondi mostrano una minore resa che toglie smalto e profondità, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Comunque la visione è sicuramente appagante e aiuta a trasmettere il senso di spaesamento e angoscia che pervade la serie. Naturali gli incarnati.
Sul fronte audio, si nota immediatamente la notevole differenza tra la traccia italiana, proposta in un comunque valido DTS HD Master Audio 2.0, e quella originale che vanta un DTS HD 5.1. Grazie alla codifica Lossless, anche l’audio nella nostra lingua ha una buona corposità e sicuramente è efficace nei momenti chiave degli straniamenti del protagonista, quando entrano in gioco tutti i diffusori. Buono il timbro dei dialoghi, minore l’impatto invece sull’ambienza generale, che ovviamente non potendo sfruttare il multicanale perde un pò di energia e di dettaglio rispetto alle potenzialità sonore della scena. Comunque anche la traccia italiana consente un livello di coinvolgimento soddisfacente.
Comparto extra appena sufficiente, troviamo le Scene Eliminate presenti in tutti e quattro dischi e le Papere sul set solo sul quarto disco. Si poteva e si doveva fare di più.