Non aprite quella porta 3, recensione DVD CG Entertainment.
Norfolk, Virginia. Un omicida mascherato e munito di guanto artigliato all’interno di una scuola di danza uccide brutalmente una ballerina e l’insegnante di ballo. Melanie Beck (Tara Buckman), in crisi con il marito Axel (Peter Hooten), entra nelle mire del killer. Questi penetra nell’appartamento della donna e abusa per ore di lei, finché Melanie perde completamente la memoria. Afflitta da depressione, tenta il suicidio ingerendo dei barbiturici ma viene salvata da un uomo, che mostra una controversa attitudine nei suoi riguardi. Forse è l’assassino che continua a tormentarla eccitato dal fatto che la donna non ha ricordi del volto del molestatore?
Specifichiamo subito che Non aprite quella porta 3 (titolo per il mercato americano Night Killer) non ha nulla a che vedere con Leatherface e Texas Chainsaw Massacre. Il film è un classico esempio di Apocrifo italiano, frutto della collaborazione tra Claudio Fragasso e Bruno Mattei, dove si è usato un titolo esclusivamente per sfruttarne la notorietà, confondere le persone e incassare al botteghino.
Da un regista come Fragasso ci si aspetta di tutto e di più e Non aprite quella porta 3 ne è la conferma. Girato con pochi soldi l’opera è un’insieme superficiale di idee e spunti tratti da altri film e mescolati per cercare di creare qualcosa di decente. Ma purtroppo ne esce una prodotto scadente e sconclusionato. Con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti e un doppiaggio, diciamo così, poco convincente.
Fragasso con lo pseudonimo di Clyde Anderson, non è nuovo a sequel apocrifi di noti film di genere esteri, se consideriamo che, oltre a collaborare a “Terminator 2″ e “Zombi 3″ di Bruno Mattei, ha firmato nel 1990 “La casa 5“. Anche in Non aprite quella porta 3 spunta il nome di Bruno Mattei, che girò alcune scene per l’amico Fragasso. Senza dilungarmi ulteriormente vi consiglio comunque la visione per analizzare un certo tipo di cinema italiano tipico degli anni 80…
Non aprite quella porta 3, recensione DVD CG Entertainment.
Il film distribuito per il mercato Home Video da CG Entertainment è presentato nel formato di 1,66:1 anamorfico.
La confezione presa in esame è la classica Amaray trasparente, bella graficamente e con un gradevole Artwork interno. Grazie a un master in alta definizione di Mustang Entertainment ci troviamo difronte a un dvd di qualità. Il quadro video è compatto, definito e luminoso in modo particolare nei primi piani, dove si possono scorgere tanti particolari. I colori tendenzialmente pastello sono realistici. Le riprese con bassa luminosità non soffrono di particolari problemi.
Comparto audio nella norma considerando l’anno di produzione del film. Troviamo una traccia Dolby Digital 2.0 che se la cava abbastanza bene. Campo sonoro pulito che ci regala dialoghi chiari e una buona distribuzione della colonna sonora.
Extra assenti, peccato.