Lo sa bene Kurt Warner: Zack Levi, noto al grande pubblico per aver impersonato per oltre 90 episodi l’agente segreto decisamente sui generis; Chuck Bartowski. Warner che aveva quasi del tutto sprecato le sue chances per venire scelto da una formazione della NFL, diventa invece protagonista di una favola a lieto fine dopo una vita (sportiva) di peregrinazioni fra college di secondo piano, il lavoro di commesso al supermercato vicino casa, e l’arena football, sottospecie di Football praticato per rimanere ‘nel giro’ e guadagnare facendo quello che da sempre e sempre meglio, sapeva fare: mandare in meta i propri compagni di squadra.
Narrazione che impersona al meglio lo spirito della nazione a stelle e strisce, capace tramite lo sport di veicolare il messaggio che non conta quanto sia difficile il tuo obiettivo. Ma perseverando nulla ti è precluso.
Limite della pellicola, quella di non essere un unicum ma che più e più volte abbiamo visto e intravisto fra le pieghe del cinema di matrice USA. Poco importa se si tratti di Baseball. Basket o Football, a tal proposito suggeriamo la visione di Imbattibile (Invincible; 2006), firmata dal regista, ma soprattutto direttore della fotografia, Ericson Core, con Mark Whalberg in un ruolo decisamente simile a quello impersonato da Levi. In tutti questi casi il finale è quasi sempre scontato. Difficile infatti non intuire a priori quale possa essere l’epilogo della vicenda di Kurt Warner, al quale il duo di registi Andrew e Jon Erwin, fratelli nella vita e da sempre abituati a dirigere assieme, offrono una narrazione fra il serio, il dramma, la speranza, che più di una volta pare vanificarsi al termine dell’ennesima delusione, e la commedia, principalmente trattata quando il protagonista interagisce con Brenda, la compagna.
Successo al botteghino USA e direttamente arrivato su SKY cinema Uno alle nostre latitudini pellicola che piacerà a chi crede nelle favole a lieto fine, anche se dal finale fin troppo scontato.