Adam McMullen, studente di biologia arrivato a un passo dalla laurea prima di abbandonare il College, si scontra ripetutamente con suo padre Vito grossista di carne di New York. Per le sue scelte e per aver deciso di riavvicinare suo nonno Jesse, che da sempre vive di espedienti e furti. Adam propone a Jesse un colpo tranquillo e sicuro. Ma i due necessitano di un terzo complice e per questo hanno pensato a Vito. Che però non vuole più avere a che fare con suo padre. Sono affari di famiglia, recensione del film di Sidney Lumet.
Dustin Hoffman nel ruolo del figlio di Sean Connery, ovvero un attore poco più anziano di lui, e Matthew Broderick in quello del più giovane membro della famiglia McMullen destinata a dedicarsi ai furti e alle truffe ma senza mai sopraffazione se non reciproca.
“Sono affari di famiglia”, recensione del film di Sidney Lumet.
Il film diretto da Sidney Lumet presenta una precisa spaccatura fra prima e seconda metà. Con un colpo che può fungere sia da svolta famigliare ma anche da svolta economica nella prima. Mentre nella seconda è il legame che unisce e al tempo stesso divide Jesse, Vito e Adam che la fa da padrone.
Un film che una volta terminato non si fa di certo rimpiangere. Proprio perché il regista originario di Filadelfia ha voluto reggerlo quasi esclusivamente sulle capacità di dialogo e il rapporto tra due mostri sacri. Mentre la narrazione latita pesantemente in termini di sceneggiatura.
Un peccato causa un cast di primo livello e un timoniere che meglio di altri ha saputo narrare il mondo della criminalità e quello dei rapporti di famiglia pieni di contrasti.
Sono affari di famiglia (Family Business) USA: 1989 Regia di: Sidney Lumet Genere: Drammatico Durata: 115′ Cast: Sean Connery, Dustin Hoffman, Matthew Broderick, Rosanna DeSoto, Victoria Jackson, B.D. Wong, Luis Gùzman. Nelle sale dal: 02 febbraio 1990