Split, di M. Night Shyamalan

a cura di Ciro Andreotti

Kevin Wendell è un ragazzo con un grave problema di disturbo dissociativo dell’identità e che per questo è da sempre in cura presso una psichiatra che cerca di stabilizzarne l’umore. Fra le numerose personalità che lo caratterizzano Kevin ha da sempre tenuto nascosta la più pericolosa, quella che l’ha portato a rapire tre adolescenti segregandole in un’abitazione.

Il regista indo – statunitense di The Sixth Sense – Il Sesto Senso (The Sixth Sense ; 1999) ci trasporta nelle perversioni di un uomo disturbato mentalmente la cui figura è liberamente modellata su quella del serial killer Billy Milligan, affetto da molteplici personalità dissociate l’una dall’altra e che esattamente come il protagonista, impersonato da un James McAvoy perfetto nel portarne sullo schermo le fobie e le idiosincrasie, sul finire degli anni ‘70 rapì e uccise numerose vittime.

Shyamalan, presente al solito con un breve cameo, è come sempre molto attento al lato nascosto, recondito e difficile da esplorare della nostra psiche. Offrendoci lo spaccato di un uomo la cui identità è difficile da studiare. Abile nel nascondersi fra gli ammalati con una mente fragile, fino al punto di nascondere alla propria psichiatra, che in lui non vede mai un semplice caso da studiare ma un paziente al quale è legata emotivamente, la sua ventiquattresima e più pericolosa identità quella dell’assassino.

Detto della bravura di McAvoy, ingiustamente snobbato dalla notte degli Oscar. Anche le tre vittime, e in particolare Anya Taylor-Joy, nel ruolo della problematica Casey, riescono ad aggiungere alla pellicola una grande dose di pathos. Al quale contribuisce anche Betty Lynn Buckley che impersona la dottoressa Fletcher che da sempre ha in cura il protagonista.

Film non per tutti e che può raccogliere facilmente pareri contrastanti, perché incapace di analizzare il male restituito da Kevin. Scopo del regista era però posizionare la pellicola nel filone dei film thriller che si muovono su uno sfondo psicologico, aggiungendovi anche la creazione di un personale immaginario narrativo. Dato che le gesta di Kevin Wendell s’ incastrano narrativamente subito dopo quelle di Unbreakable – Il predestinato (Unbreakable; 2000) al quale tre anni dopo Shyamalan farà seguire Glass (id.; 2019), nel quale porterà nuovamente sul grande schermo tutti i protagonisti sia di Split, sia della pellicola del 2000, a conclusione di una trilogia molto particolare del cinema contemporaneo.

Valutazione Finale: 6,5 / 10

Split (id.) USA, 2016 Regia di: M. Night Shyamalan Genere: Thriller, Horror Durata: 100′ Cast: James McAvoy, Anna Taylor-Joy, Betty Buckley, Haley Lu Richardson, Jessica Sula, Brad William Henke, Sebastian Arcelus, M. Night Shyamalan, Bruce Willis. Fotografia: Mike Gioulakis Musiche: West Dylan Thordson Montaggio: Luke Ciarrocchi Scenografia: Mara LePere-Schloop, Jesse Rosenthal, Jennifer Engel Soggetto: M. Night Shyamalan Sceneggiatura: M. Night Shyamalan Produzione: Universal Pictures, Blinding Edge Pictures, Blumhouse Productions Distribuzione: Universal Pictures

Split, di M. Night Shyamalan