a cura di Ciro Andreotti
Nello scomparto di un treno un padre intrattiene la figlia con alcune storie di sua invenzione. I passeggeri che lungo il viaggio entrano in contatto con l’uomo e la ragazza, diventano sia i protagonisti delle narrazioni, sia il pubblico che ascolta le storie con grande attenzione.
Dopo anni trascorsi fra il lavoro da giornalista di quotidiani che setacciano lo sfondo politico (il Manifesto) e di stampo satirico (Cuore) e il lavoro di copywriter presso agenzie pubblicitarie, Sandro Baldoni decise di cimentarsi in una nuova esperienza firmando nel 1994 il proprio esordio alla regia con una pellicola surreale e capace di strappare risate acri, grazie al taglio fantastico al quale si abbandona, ma anche aprendo numerosi squarci di riflessione dettati dal tenore delle storie narrate.
Il taglio che il regista decise d’ imprimere alla pellicola è infatti in perenne bilico fra un romanzo edito da Urania, un episodio di Ai confini della realtà (The Twilight Zone; 1959-1985) e una serie di fiabe moderne, con l’intento di spiegare allo spettatore la deriva nella quale stavano precipitando gli ultimi anni del secolo scorso. Tra un colpo di tosse che non riesce a essere sedato, e al quale la prima storia cerca di dare una spiegazione ai limiti del grottesco. Al desiderio di acquistare l’amore di una persona, comprata esattamente come si fa con un qualunque prodotto da supermarket. Per finire con le grandi incomprensioni capaci di dividere due famiglie, entrambe cariche di preconcetti esagerati e per questo incapaci di ragionare, fino al raggiungimento delle estreme conseguenze.
Baldoni offre al cast, nel quale svettano il compianto Ivano Marescotti, l’attrice di teatro Silvia Cohen, che vinse per la sua performance il Ciak d’oro 1995, con i quali ha collaborato anche nelle sue pellicole seguenti, ruoli capaci di segnare ognuna delle storie con un tono leggero ma fermo.Tutti gli attori si muovono in un clima pieno d’ansia contemporanea – incredibile la performance mimica di Marescotti nel corso della prima narrazione – e al tempo stesso un clima carico anche di ironica leggerezza.
Film che nonostante abbia da poco compiuto trent’anni ha saputo invecchiare in maniera molto adeguata, proprio perché capace di precorrere i tempi. Pellicola che all’epoca della sua uscita raccolse consensi sia di critica che di pubblico con un finale all’insegna di un’ultima riflessione data da una quarta storia assurda, surreale, non narrata e in tal caso terribilmente reale.
Strane Storie. Racconti di fine secolo (id.) Italia, 1994. Regia di: Sandro Baldoni Genere: Commedia, Drammatico Durata: 100′. Cast: Ivano Marescotti, Flavio Bonacci, Silvia Cohen, Gabriele Fantoni, Sebastiano Filocamo, Alison J. Forest, Danilo Iannetta Fotografia: Renato Alfarano Montaggio: Vilma Conte, Dede Dedevitiis Soggetto: Sandro Baldoni Sceneggiatura: Sandro Baldoni, Johnny dell’Orto, Federico Cavalli Produzione: Film Master Film Distribuzione: Lucky Red