Strappare lungo i bordi, recensione della serie TV Netflix.
Tre ragazzi di Roma stanno per intraprendere un viaggio in treno la cui destinazione è inizialmente ignota. A caratterizzare la spedizione il fatto che tutti e tre: Sarah, Secco e Zero, si conoscano fin dall’infanzia e che seppur cresciuti siano rimasti fedeli alle proprie caratteristiche. Sarah, che si barcamena fra mille lavori, è in attesa di un concorso che le permetta finalmente d’insegnare. Secco ha come sole passioni il poker on line e il gelato, che inghiotte in quantità industriali. Poi c’è Zero con i suoi dubbi esistenziali che prendono la forma di un Armadillo.
Da vedere se siete appassionati del fumettista romano, o per recuperare un protagonista della cultura pop contemporanea.
La profezia dell’Armadillo con alcune significative aggiunte necessarie per creare il giusto respiro narrativo di una storia che di fiabesco non ha veramente nulla, incontra il patinato mondo di Netflix, e i personaggi su carta di Zerocalcare, in questa occasione autore assieme a Valerio Mastandrea del doppiaggio, riescono finalmente a muoversi liberamente dalla natia Rebibbia, quartiere nel quale vive (da quasi sempre), lavora (molto) e vegeta (altrettanto), Michele Rech protagonista assieme al suo mondo coatto, ma non troppo, di una serie che è un diretto al centro dello stomaco per coloro che ancora non ne conoscevano le gesta.
Barcamenandosi fra citazioni per cinefili e appassionati di serie TV, dialoghi surreali in romanesco stretto, ma soprattutto dialoghi introspettivi fra un tardo adolescente con tanto di teschio incorporato nella t-shirt e una coscienza che ha le sembianze di un animale quasi preistorico come solo l’armadillo sa essere, e che parla con la voce di Valerio Mastandrea, la prima serie animata prodotta da Zerocalcare è alla fine un successo se vista e vissuta per quello che è.
Ovvero non un cartone da guardare con leggerezza ma il film che ciascuno si fa della propria esistenza. Con le paure adolescenziali che successivamente sfociano nei rimorsi dell’età adulta e con l’aggiunta di un doppio livello narrativo che al viaggio in treno dei tre protagonisti aggiunge svariati flashback, e vita vissuta fra il lavoro che non arriva, i conti da far quadrare, e le persone che si negano perché rappresentano degli accolli. Da vedere in poco meno di due ore se siete appassionati del fumettista romano, da vedere comunque per recuperare un protagonista della cultura pop contemporanea.
Titolo Originale: id. Ideatore: Zerocalcare Regia: Zerocalcare Sceneggiatura: Zerocalcare Character design: Elisa Tulli. Musiche: Gioncane. Direzione artistica: Erika De Nicola, Alessio Giurintano, Massimo Montigiani. Nazione: Italia Anno: 2021 Genere: Animazionea Durata: 6 episodi da 16′ – 20′ l’uno. Distribuzione: Netflix. Uscita: 17 novembre 2021.
Strappare lungo i bordi, recensione della serie TV Netflix.