Tarantola, recensione del film diretto da Jack Arnold.
Tarantola (Tarantula 1955) è un Fanta-Horror, diretto da Jack Arnold e considerato uno dei migliori del regista e degli anni ’50. Tratto dall’episodio televisivo No food for thought della serie Scienze e Fantasia, diretto sempre da Arnold e scritto da Robert M. Fresco, negli USA esce in sala il 14 dicembre 1955, in Italia nel ’56. Nel ‘55 il regista è molto attivo: non solo gira 3 film – Tarantola è fra questi – ma anche 4 episodi della suddetta serie.
Nel deserto vicino alla cittadina di Desert Rock viene rinvenuto il cadavere di un uomo orribilmente deformato. Lo sceriffo chiama il Dott. Matt Hastings per accertare le cause della morte. Il dottore pensa immediatamente all’acromegalia, una rara malattia che deforma le ossa facciali e le estremità del corpo. Poco dopo giunge all’obitorio il Dott. Deemer per il riconoscimento del cadavere e appura che è il suo collega. Deemer dà spiegazioni vaghe e torna a casa, dove continua i suoi esprimenti sugli animali. Il suo assistente lo aggredisce, nella colluttazione divampa un incendio e si rompono le gabbie. La tarantola fugge. Nel frattempo arriva in città una nuova assistente Stephanie Clayton, che fa la conoscenza di Hastings. I due – insieme allo sceriffo – si troveranno ad affrontare una tarantola gigante.
Tarantola è considerato uno dei migliori film di Fantascienza del regista e degli anni ’50.
In Tarantola c’è da annotare una delle primissime apparizioni di Clint Eastwood, che interpreta il ruolo di un pilota di jet durante l’attacco aereo. Il suo esordio cinematografico avviene pochi mesi prima in La vendetta del mostro, sempre di Arnold. Eastwood ha iniziato la sua carriera facendo ruoli minori in film a basso costo (nel ’55 partecipa a 4 film).
Jack Arnold si è dedicato ai Fanta-Horror per un decennio, ha accresciuto la sua fama in questo genere ed è stato preso come punto di riferimento dai registi delle generazioni successive. Le riprese sono state effettuate nei dintorni di Dead Man’s Point a Lucerne Valley, California, zona utilizzata di frequente per girare i primi western, che raffigura la fantomatica Desert Rock.
Tarantola ha un aspetto in comune con Assalto alla Terra di Gordon Douglas, uscito l’anno precedente. Arnold mostra – in maniera più incisiva – come sia l’agire sconsiderato dell’uomo a generare il mostro, il diverso, il pericolo. Sono gli esperimenti genetici, portati avanti con buone intenzioni, ma fatti indiscriminatamente, senza porsi dei limiti etici, a generare un insetto omicida, che si rivolta contro il suo creatore. È messa in primo piano la sconsideratezza di uno scienziato pazzo – inteso come colui che non pensa alle pericolose conseguenze per sé e i suoi simili. Differentemente da Assalto alla Terra la suspense creata all’inizio perdura con la medesima intensità quasi fino all’epilogo.
In Tarantola c’è da annotare una delle primissime apparizioni di Clint Eastwood.
L’insetto abnorme si intravede solo per poco nelle sue prime apparizioni e durante i primi attacchi, e questo fa accrescere l’inquietudine. Ciò che rimane poco credibile è che – date le sue enormi dimensioni – non venga visto da nessuno aggirarsi per quello che è un deserto di rocce, ma pur sempre un deserto, con ampi spazi aperti. Per quanto riguarda gli effetti speciali sono avanzati per quegli anni. Sono stati utilizzati animali veri per la rappresentazione delle creature più che sviluppate. Delle vere tarantole sono state spinte nelle diverse direzioni utilizzando mini getti d’acqua, sovrapponendole poi sul girato. Ben fatti gli effetti speciali delle progressive deformità umane e i primi piani della tarantola: per esempio quando si avvicina alla finestra della camera da letto di Stephanie.
Meno riusciti quelli in cui l’insetto insegue i malcapitati per la strada, in quanto si nota l’artificiosità. Messa da parte qualche imperfezione, Tarantola cattura l’attenzione, il regista ha saputo creare la giusta atmosfera e ancora oggi produce l’effetto voluto, mettendo lo spettatore in attesa di un qualcosa che deve ancora accadere, fino ai minuti conclusivi. In definitiva è un film da gustare per gli amanti del genere e per coloro che di cinema ne vanno matti.
Tarantola (Tarantula) USA 1955 Regia di: Jack Arnold. Genere: Fantascienza, Horror. Durata: 80′. Cast: John Agar, Mara Corday, Leo G. Carroll, Clint Eastwood, Nestor Paiva, Ross Elliott, Edwin Rand, Raymond Bailey, Hank Patterson, Steve Darnell, Eddie Parker, Jane Howard, Billy Wayne, Dee Carroll, Tom London, Bob Nelson, Edgard Dearing, Jim Hyland, Stuart Wade, Vernon Rich. Fotografia: Ellis W. Carter. Musiche: Henry Mancini e Herman Stein. Sceneggiatura: Robert M. Fresco e Martin Berkeley.
Tarantola, recensione del film diretto da Jack Arnold.
Valutazione finale: 7/10