L’idea meravigliosa di un uomo che s’imbatté in qualche cosa di assolutamente anomalo, un modo nuovo e rivoluzionario per interpretare prima il rito del mangiare e poi la nostra società, in altre parole il concetto di catena di montaggio applicata ai pasti che portarono le consumazioni di Hamburger e patatine in una vera rivoluzione dei tempi, che dalle cucine dei fratelli McDonald invase in breve tempo tutto il mondo.
Michael Keaton prosegue alla ricerca di un nuovo modo di interpretare la propria carriera regalando un’altra perla alla sua folta collana di personaggi portati sul grande schermo con abile maestria. Questa volta l’ex Bruce Wayne e Adrian Toomes, e che entro l’anno rivedremo nei panni di Beetlejuice (Beetlejuice Beetlejuice; 2024), si limita a una parte capace di narrare esclusivamente le gesta di Kroc, un uomo innamorato di una personale visione del mondo e del suo ruolo di grande venditore d’idee e prodotti. Keaton fa tutto questo senza aggiungere nulla d’introspettivo a un personaggio sul quale sarebbe stato facile imbastire la più semplice delle retoriche capitaliste degli ultimi sessant’anni. Un personaggio istrionico quanto basta per riuscire a rubare la scena, e non solo il marchio McDonald, a tutti coloro che gli si avvicinavano, risucchiati da una personalità decisamente ingombrante.
Pellicola riuscita a metà, ma che non convince del tutto
Il biopic firmato John Lee Hancock, latita proprio nell’assenza di qualche riferimento extra professionale e di qualche cosa che vada oltre la più classica delle storie americane: quella dell’uomo di mezza età, perché non v’è limite alla capacità del singolo, capace di trovare la propria strada a dispetto di possibilità economiche non certo favorevoli, ma dotato d’idee, anche se altrui, vincenti.
Al tempo stesso i limiti della pellicola diventano anche il suo marchio distintivo, perché priva di quella retorica che tratteggia il protagonista come un vincente e anzi capace di descriverlo per quel che era e senza porre accento morale sulle sue scelte.
Visione da consigliare a persone di certo con la voglia di scoprire da vicino l’ascesa di un impero e di un’idea che anche se nacque fra le pieghe di carte bollate ha reso in seguito l’America quel che è, ovvero uno degli standard, non solo per il fast-food, per eccellenza. Si astengano invece tutti coloro che spererebbero di conoscere meglio le pieghe personali di un uomo e una storia decisamente molto controverse.
Valutazione Finale: 6 / 10
The Founder (id.) USA, 2016 Regia di: John Lee Hancock Genere: Biografico, Drammatico Durata: 115′. Cast: Michael Keaton, Laura Dern, Linda Cardellini, John Carroll Lynch, Nick Offerman, Patrick Wilson, B.J. Novak, Devon Ogden, Cara Mantella, Catherine Dyer, Ric Reitz, Kimberly Battista, Wilbur Fitzgerald, Chris Greene Scenografia: Michael Corenblith Fotografia: John Schwartzman Musiche: Carter Burwell Montaggio: Robert Frazen Sceneggiatura: Robert D.Siegel Produzione: Filmnation Entertainment, The Combine Distribuzione: Videa