“Mettiamo a letto donne e bambini e guadagniamoci il pane !!”
Joe Kane
La vita di una normale istituzione universitaria americana viene presentata attraverso gli occhi e le gesta della locale squadra di football, con tutti gli stereotipi del caso che toccano ogni suo componente. Iniziando dalla star dal ‘braccio fatato’, che dispensa frasi a effetto per i compagni di squadra, e giù fino all’ultimo membro della formazione e dello staff tecnico. Fino ad arrivare alla matricola appena arrivata da Philadelphia.
Un’istituzione che però di accademico sembra non avere molto, ma che è invece decisamente imbevuta di sano machismo e party alla moda e dotata di un programma sportivo di alto profilo che vede gli atleti come professionisti non pagati e letteralmente sospinti verso il superamento degli esami. Il tutto a discapito della ferrea disciplina che vige all’interno del mondo del college.
Il film firmato da David S. Ward, noto per aver esordito come sceneggiatore de La Stangata (The Sting; 1973), non riesce però ad aggiungere nulla di nuovo alle aspre critiche alle quali sono da sempre sottoposti i college americani. Basti pensare che nel medesimo periodo, ci riferiamo ai primi anni ’90, già Blue Chips – Basta vincere (Blue Chips; 1994), diretto da William Friedkin, toccò il reclutamento irregolare di studenti sullo sfondo del mondo del college basket.
A eccezione di questa particolarità, e se desiderate vedere pellicole incentrate sul mondo dello sport universitario, la pellicola di Ward non aggiunge molto a quello che già si è visto in altri contesti e anzi a fronte di reclutamenti irregolari, comportamenti privilegiati per favorire gli studenti – atleti, ma sarebbe più corretto invertire i due termini, e comportamenti da Gioventù Bruciata, il finale della pellicola diventa decisamente fin troppo conciliante e assolutorio lasciando a chi guarda un retrogusto decisamente amaro da “salviamo le apparenze”.