Sequel del 2011 del film culto datato 1982 (Qui la nostra recensione) e pellicola che ha trovato la luce solo grazie alla tenacia del regista Joeseph Kosinski che riuscì a catturare l’attenzione della Disney mostrandole un filmato girato in digitale dal titolo provvisorio TR2N. Portandola così a sciogliere lui, un regista esordiente per il grande schermo – in seguito capace di dirigere anche il sequel di Top Gun – Top Gun: Maverick (id.; 2022) – a dirigere un sequel, fino a quel momento inatteso, del primo cult-movie dedicato al mondo della realtà virtuale.
Sequel che a oggi è in procinto di diventare solamente il secondo anello di una saga che arriverà a breve a partorire una nuova fatica. Il terzo episodio, dal titolo: Tron: Ares, diretto dal norvegese Joachim Rønning è al momento in lavorazione e arriverà nelle sale il prossimo anno.
Frattanto nella pellicola del 2011 Kevin Flynn, ormai divenuto alla stregua di un asceta, dovrà salvare la vita di Sam il suo unico figlio, impedendo a Clu, programma da lui creato e che come sempre ha le sue stesse sembianze, ma con molti meno anni, d’impossessarsi della via di accesso al mondo reale. Perché se in precedenza il desiderio dei programmi era eliminare gli intrusi e slegarsi sempre più dal mondo dei creativi, questa volta il loro scopo è uscire dalla ‘rete’.
Questi gli avvenimenti attorno ai quali si muove la seconda pellicola dedicata al mondo virtuale partorito da Steven Lisberger, presente in qualità di produttore e in un veloce cameo. E film d’azione e fantascienza impreziosito anche dalla presenza di un non ancora trentenne Garrett Hedlund recentemente arrivato sulla ribalta grazie all’interpretazione di Mitch Keller in Tulsa King (id.; 2022 – in produzione), serie capace di dare nuova linfa alla carriera di ‘Sly’ Stallone. A questi s’aggiunse un ritmo serrato, creato da una solida sceneggiatura firmata da Kitsis e Horowitz, resi famosi per essere tra gli autori di Lost (id.; 2004 – 2010), l’indubbia abilità di Jeff Bridges di ritornare sia nei panni di Kevin Flynn che di Clu. Effetti speciali quest’oggi veramente digitali, capaci di cancellare il ricordo di quelli datati primi anni ’80. Tutto quanto sovrainteso dalla colonna sonora dei Daft Punk, che completarono un’opera che non ha nulla da invidiare alla precedente, seppur viziata da un difetto impossibile da non notare, ovvero quello di non essere altrettanto originale.
Ciò nonostante gli appassionati della saga anche questa volta riuscirono a radunarsi numerosi sia per la pellicola, sia per tutto quello che venne mosso dal franchise connesso, fra cui ricordiamo: un paio di videogiochi online, la versione a fumetti del film e la successiva serie a cartoni del 2012 uscita con il titolo italiano Tron – La serie (Tron: Uprising; 2012).
Nel complesso anche questa pellicola è da vedere se come noi siete rimasti profondamente fedeli e appassionati del primo film declinato, in tal caso, in maniera più strutturata.
Tron: Legacy, di Joseph Kosinsky