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Michele, insegnante di scuola elementare di Roma, per dare una scossa alla sua vita lavorativa decide di domandare un trasferimento temporaneo in un piccolo paese al centro del Parco nazionale d’Abruzzo. Oltre a doversi ambientare Michele si troverà al centro di una disputa che potrebbe portare alla chiusura della scuola, a causa della carenza di alunni. Insieme ad Agnese, la vicepreside, dovrà escogitare un modo perché questo non accada.
Buoni sentimenti nel centro della riserva naturalistica del parco nazionale dell’Abruzzo, è questo in estrema sintesi il riassunto del nuovo film di Riccardo Milani ancora una volta assistito da Antonio Albanese e questa volta con la complicità comico brillante di Virginia Raffaele, capace di imparare e imitare alla perfezione il dialetto abruzzese. I tre, grazie all’aiuto di numerosi abitanti del luogo, anche loro protagonisti della pellicola, danno vita a un film capace di mietere un prevedibile successo di pubblico e critica narrando questa volta non più le vicende di due classi sociali differenti e divergenti che s’incontrano, come avvenuto sia in Come un gatto in tangenziale (Id.; 2017) o nel suo sequel (Come un gatto in tangenziale – ritorno a Coccia di Morto; 2021). O l’aiuto che un docente di teatro può dare al mondo carcerario (Grazie Ragazzi; 2023), ma cercando di entrare nella vita di un maestro appassionato che desidera fuggire dalla Roma periferica, dove non trova più senso al suo ruolo di educatore, per essere spedito a Rupe, un paese di nemmeno 400 anime, nel quale il ruolo sociale della scuola va ben oltre l’orario delle lezioni. Il tutto al netto delle prevedibili difficoltà d’ambientamento di Michele a una località decisamente differente rispetto a quella dalla quale proviene.
Se la descrizione della trama vi ricorda Benvenuti al Sud (id.; 2010) con Albanese nel ruolo che fu di Claudio Bisio, ma con ben più entusiasmo iniziale rispetto a quest’ultimo, e la Raffaele in quello che fu di Alessandro Siani, non siete poi troppo lontani dalla verità. Al tempo stesso la pellicola firmata a quattro mani dal regista e da Michele Astori, ha il pregio di toccare, strappando un sorriso, alcuni dei problemi che possono affliggere le comunità più isolate della nostra penisola, come lo spopolamento, la distanza dai centri abitati più popolosi e quindi meglio serviti, il precariato nel mondo della scuola, arrivando anche a parlare delle mai sopite incomprensioni genitori – figli, fino al recente conflitto Russo – Ucraino.
Alla fine è proprio seguendo le peregrinazioni di Michele che ci si accorge come l’uomo sia capace di adattarsi a qualunque situazione riuscendo a toccare anche a piene mani la felicità, ma solo a patto che lo voglia ardentemente.
Film quindi perfetto per essere visto in occasione di un’uscita famigliare e per ammirare le bellezze naturalistiche del Parco Nazionale d’Abruzzo. Di Riccardo Milani, e per poterlo conoscere nella sua forma migliore, suggeriamo di recuperare soprattutto gli ultimi documentari a sfondo musicale (io, noi e Gaber, 2023) e sportivo (Nel nostro cielo un rombo di tuono; 2022).
Valutazione Finale: 6 / 10
Un mondo a Parte (id.) Italia, 2024 Regia di: Riccardo Milani Genere: Commedia Durata: 115′. Cast: Antonio Albanese, Virginia Raffaele, Sergio Saltarelli, Donatella La Cesa, Bianca Maria Macro Scenografia: Marta Maffucci Fotografia: Saverio Guarna Montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda Soggetto: Michele Astori, Riccardo Milani Sceneggiatura: Michele Astori, Riccardo Milani Produzione: Wildside, Medusa Film Distribuzione: Medusa Film