Uno di noi sta mentendo, recensione della serie TV Netflix.
Al termine delle lezioni cinque studenti devono trascorrere del tempo in classe per scontare una punizione. I cinque, che non possono di certo definirsi amici, sono: Bronwyn, studentessa modello con l’ambizione di andare a Yale. Nate, ribelle e con numerosi problemi sia famigliari che legali. Cooper, star della squadra di Baseball. Addy, la ragazza più popolare del liceo e infine Simon, odiato da tutti perché inventore di una app con la quale svela settimanalmente segreti inconfessabili dei membri della comunità scolastica.
Gli stereotipi di una Highschool vengono relegati in una stanza: L’atleta. Il bello e dannato. La secchiona e la reginetta della scuola. A questi si aggiunge un ragazzo che progressivamente si è sempre più isolato dalle amicizie che abitualmente si stringono nel corso dell’adolescenza. Diventando sia bersaglio, ma anche carnefice di chi gli capita a tiro. Inventore di una App con la quale scredita, a suo insindacabile giudizio, professori e compagni di scuola, per il semplice e, apparentemente, sadico gusto di vendicarsi. Queste le premesse di una miniserie che negli USA ha già creato un grande proselitismo. L’aggregatore di voti e giudizi on line Rotten Tomatoes la posiziona fra le più seguite sia dalla fascia d’età più giovane, ma anche presso segmenti di pubblico non di primissimo pelo.
Il best seller d’esordio della scrittrice Karen M. McManus, rimasto per molti mesi nella classifica dei romanzi più letti del NY Times, diventa a quattro anni di distanza un mix perfetto di problemi adolescenziali, perché quel che si vede in pubblico differisce e di molto da quello che ciascun protagonista nasconde nel privato, e thriller, con un omicidio da risolvere per evitare che le vite di un manipolo di studenti possa essere sconvolta.
Nel complesso la serie ideata dalla sceneggiatrice e showrunner Erica Saleh funziona grazie ai medesimi meccanismi che avevano già decretato il successo del romanzo. Ovvero la citazione di prodotti più datati e di grande appeal che se ben mischiati possono dar vita a un altro prodotto di successo. L’ora di punizione da trascorrere in classe che rimanda a Breakfast Club, pellicola del 1985 diretta da John Huges. Un segreto da celare e che coinvolge un gruppo di compagni di scuola che richiama il romanzo So cos’hai fatto di Lois Duncan. Successivamente approdato sia al cinema, nel 1997, che in tv nel 2021, ma decisamente con minor appeal. E infine l’uso di una App con la quale svelare i segreti più inconfessabili all’interno di un liceo che richiama Gossip Girl, serie di libri e successivamente serie televisiva rastrella ‘like’.
È però anche la capacità, di romanzo e serie, che sanno mixare il tutto con colpi di scena, flashback esplicativi e una trama che, se non analizzata per trovarne i buchi narrativi, riesce a mantenere incollati alla tv gli spettatori fino a un cliffhanger che preannuncia l’arrivo probabile di una seconda stagione. Legata quasi certamente alla seconda fatica letteraria dell’autrice, e quindi prossima a sfruttare il successo di un esordio tv decisamente promettente.
Uno di noi sta mentendo (One of us is lying) Ideatore: Erica Saleh Cast: Annalisa Cochrane, Chibuikem Uche, Marianly Tejada, Cooper Van Grootel, Barrett Carnahan, Jessica McLeod, Mark McKenna, Melissa Collazo. USA 2021. Thriller, Drammatico Durata: 8 episodi della durata di 45’ – 50’ minuti l’uno. Uscita: 18 Febbraio 2022 in Italia Produzione: Universal Content Productions. Distribuzione: Netflix.
Uno di noi sta mentendo, recensione della serie TV Netflix.