Wargames – Giochi di guerra, recensione del film di John Badham.
David, studente di liceo di Seattle e appassionato d’informatica, desidera collegarsi al computer dell’azienda di Videogames Protovision, prossima a fare uscire una nuova serie di giochi di suo interesse. Credendo di collegarsi al server della sede californiana della Protovision, David si collega invece al calcolatore centrale del NORAD. Ente governativo atto a monitorare possibili attacchi missilistici su territorio americano, e sfida il computer a giocare a Guerra Termonucleare Globale.
Quando le giacche di velluto erano ancora di moda e internet era appannaggio di college, del Pentagono e dei non ancora numerosi appassionati di Pc, che iniziavano a cavalcare l’onda lunga dei primi Personal prodotti dalla Apple, ecco che prendeva forma una delle prime pellicole che trattava con dovizia di particolari e terminologia il mondo dell’informatica e dell’hacking.
A distanza di oltre tre decenni Wargames sa ancora mietere successo e pubblico…
Questo è Wargames, ovvero un tuffo nel nostro recente passato attraverso gli occhi di un adolescente con l’aspetto di Matthew Broderick. Broderick venne lanciato nel mondo del cinema grazie alla pellicola di John Badham. Già autore de La Febbre del Sabato Sera ma che decise di variare il tipo di genere, trattando un argomento che in piena guerra fredda era di grande interesse per le super potenze dell’epoca.
La domanda alla base del film era: Che cosa accadrebbe se improvvisamente si scatenasse un bombardamento a tappeto sul territorio Americano? e cosa resterebbe alla fine del nostro pianeta? La risposta è: probabilmente nulla, declinata attraverso quasi due ore che negli anni a seguire hanno saputo crearsi lo status di Cult. Per aver introdotto le prime corpose curiosità nelle nuove generazioni nei confronti del mondo dell’informatica.
Il regista inglese, sfruttando il soggetto di Lasker e Parks, aggiunse alla curiosità per un mondo che stava muovendo i suoi primi veloci passi, quello per i problemi delle nuove generazioni. Generazioni troppo intente all’uso dei pc e molto meno a quello per i rapporti umani.
Trasformando la pellicola in un ricettacolo di vere tecniche di programmazione e violazione dei sistemi informatici, ma al tempo stesso strizzando l’occhio a una storia che non prende il lato cospirativo come quello da narrare, ma cercando di fare brillare maggiormente il lato dell’azione al quale aggiunse la naturale simpatia dettata sia dalla figura del giovane David – Matthew Broderick – sia da quella del dottor Falken, l’attore e caratterista inglese John Wood.
Candidato a tre premi oscar, a distanza di oltre tre decenni Wargames sa ancora mietere successo e pubblico. Il tutto grazie a un perfetto mix capace di strizzare un occhio, non troppo difficile da notare, nei confronti di tutto il cinema Fanta – Informatico. Genere che avrebbe preso il via proprio negli anni ‘80.
Wargames – Giochi di guerra (Waregames.) USA 1983 Regia di: John Badham. Genere: Fantascienza Durata: 110′. Cast: Matthew Broderick, Dabney Coleman, John Wood, Ally Sheedy, Barry Corbin. Fotografia: William A. Fraker. Musiche: Arthur B. Rubinstein. Sceneggiatura: Lawrence Lasker, Walter F. Parkes.
Wargames – Giochi di guerra, recensione del film di John Badham.