Zodiac, recensione del film diretto da David Fincher.
David Fincher propone al pubblico un thriller ispirato a fatti realmente accaduti negli Stati Uniti durante gli anni ’70. (precisamente, nella baia di San Francisco) dove un furioso serial killer, conosciuto come Zodiac, ha terrorizzato la popolazione americana con una serie di efferati delitti.
Il film riproduce in maniera fedele gli eventi: Zodiac uccide una coppia di giovani nelle vicinanze di un lago, dopo di che invia una lettera alla polizia rivendicando gli omicidi. Da qui ha inizio la caccia all’uomo avviata dal cronista Paul Avery (Robert Downen jr.)) e dal poliziotto Dave Toschi (Mark Ruffalo). Sfortunatamente il killer si rivela un osso più duro del previsto, il quale riesce sempre a non lasciare tracce e, soprattutto, a uccidere un tassista e due adolescenti. Oltretutto, Zodiac si diverte a farsi beffe della polizia, inviando lettere con tutti i dettagli dei delitti, e con codici criptati in cui nasconde la sua vera identità.
È a questo punto che entra in gioco Robert Graysmith (Jake Gyllenhall), vignettista nonché appassionato di enigmi che inizierà a interessarsi del caso. Il giovane prenderà talmente a cuore il fatto da continuare le ricerche anche quando la polizia, a causa dell’insufficienza delle prove, chiuderà il caso. Robert sarà talmente ossessionato da trascurare moglie e i figli fino fino ad arrivare a scrivere un libro dedicato all’assassino. Tale fissazione comunque porterà alle fine i suoi frutti, poiché il neoscrittore individuerà la vera identità di Zodiac, anche se la totale certezza su chi sia Zodiac non ci sarà mai. Come d’altronde nel mondo reale, dove pare che il caso sia stato nuovamente riaperto.
A differenza di molti altri Thriller, la pellicola di Fincher non si focalizza sulla figura del serial killer, ma mette in risalto la condizione mentale dei poliziotti, estremamente motivati ad acciuffare l’assassino ma anche disorientati e messi con le spalle al muro da un personaggio controverso come Zodiac. Certo, non mancano ovviamente le scene cruente, dove si può ammirare l’omicida in azione, ma è chiaro che tali spezzoni fungono da contorno per incentivare il pathos del film.
Nel complesso, il risultato finale è più che soddisfacente, nonostante si ha la sensazione di assistere a un documentario giallo più che a un film. Il coinvolgimento nelle vicende comunque è alto, e sarà facile identificarsi negli stati d’animo della polizia e di Graysmith. Una sceneggiatura quindi che colpisce nel segno, confermando di nuovo la genialità di Fincher. Ottima anche la prova degli attori, specialmente quella di Jake Gyllenhall. Attore ormai navigato da tempo sulla cresta dell’onda grazie alle ottime performance in tanti film. Consiglio vivamente la visione, che con tutta la sua atipicità e lunghezza saprà appassionare gli amanti del Thriller.
Zodiac (Id.) USA 2007 Regia di: David Fincher. Genere: Thriller Durata: 158′. Cast: Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Jake Gyllenhaal, Pell James, Patrick Scott Lewis, Lee Norris, Bijou Phillips, Peter Quartaroli, Mark Ruffalo. Fotografia: Harris Savides. Musiche: David Shire. Sceneggiatura: James Vanderbilt.
Zodiac, recensione del film diretto da David Fincher.